Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

mercoledì 31 gennaio 2018

Importantissima presa di posizione ed esortazione di mons. Schneider sulla Professione delle verità di fede sul matrimonio

Traduco ed estrapolo da LifeSiteNews ulteriori recenti dichiarazioni di mons. Athanasius Schneider che interrompono la trepida attesa di posizioni pubbliche, nette e senza ambiguità sulla confusione pastorale, e dottrinale, creata da Amoris Laetitia. Giorni fa abbiamo tradotto e pubblicato un'altra bellissima e articolata intervista al National Catholic Register [qui]. Ma ora c'è ben di più. Se non è una Correctio formalis questa! Vengono chiamati direttamente in causa i vescovi del mondo intero ed è quanto un vescovo come mons. Athanasius Schneider potesse fare; ma l'invito riguarda la Chiesa universale, dunque Papa, Cardinali, Vescovi e fedeli tutti. Ed è un atto serio e grave che va accolto con tutta l'attenzione e il sostegno che merita.
Mons. Schneider ha confermato che tutti i vescovi del mondo hanno già ricevuto per posta elettronica il testo della Professione di fede sulle verità immutabili in ordine al matrimonio sacramentale. "Spetta a ciascun vescovo dichiarare pubblicamente il suo sostegno o emettere un testo simile", ha detto Schneider. "La reazione pubblica del cardinale Eijk di Utrecht potrebbe essere un primo esempio." 
In un'intervista esclusiva due settimane dopo aver emesso una professione di verità immutabili sul matrimonio sacramentale, il vescovo Athanasius Schneider invita i suoi fratelli vescovi di ​​tutto il mondo a pronunciarsi con voce unanime in difesa della santità e dell'indissolubilità del matrimonio, in seno ad una "società neopagana" in cui il divorzio è diventato "una piaga".
Nella conversazione del 15 gennaio scorso, Mons.  Schneider ha dichiarato che
"Dio decide il tempo, e verrà il momento in cui il Papa e l'episcopato proclameranno ancora, con tutta chiarezza, inequivocità e bellezza, la santità del matrimonio, della famiglia e dell'eucaristia ".

Il Vaticano smentisce la versione del card. Zen sui vescovi cinesi

Avevamo appreso da AsiaNews del 22 gennaio e pubblicato qui - un intreccio di circostanze gravi, ma dalle conclusioni poco chiare, che facevano pensare ad una doppia persecuzione per i cristiani in Cina. Successivamente pubblicavamo la lettera aperta al papa del card. Zen nella quale egli dichiara che il Papa, nel corso di un'udienza privata, gli ha detto di essere contrario alla sostituzione dei vescovi cinesi "clandestini" con vescovi sostenuti dal governo del Partito Comunista Cinese. E ne trae la conclusione che i collaboratori vaticani stessero "svendendo la Chiesa cattolica in Cina", in base alla direzione da loro intrapresa nei mesi e anni recenti, visto che le parole del Papa (d'aver dato ordine di "non creare un altro caso Mindszenty") suggerivano che la delegazione vaticana in Cina stava agendo alle sue spalle e contro la sua volontà.
Ora il Vaticano ha rilasciato una dichiarazione ufficiale [qui] che contraddice quanto riferito dal cardinale sul rapporto del Papa con i suoi collaboratori in ordine alla vicenda cinese:
“Il Papa è in costante contatto con i Suoi collaboratori, in particolare della Segreteria di Stato, sulle questioni cinesi, e viene da loro informato in maniera fedele e particolareggiata sulla situazione della Chiesa Cattolica in Cina e sui passi del dialogo in corso tra la Santa Sede e la Repubblica Popolare Cinese, che Egli accompagna con speciale sollecitudine. Desta sorpresa e rammarico, pertanto, che si affermi il contrario da parte di persone di Chiesa e si alimentino così confusione e polemiche”.
Dunque, se è vero che "Il Papa è in costante contatto con i Suoi collaboratori... e accompagna con speciale sollecitudine sui i passi del dialogo in corso tra la Santa Sede e la Repubblica Popolare Cinese ", la responsabilità della situazione a chi va attribuita?

Unione Europea: un impianto istituzionale che insiste a non tenere conto della vicenda storica dell’Occidente. Pubblicato il Nono Rapporto sulla Dottrina sociale della Chiesa nel Mondo.

Anche le masse dovrebbero ormai avere appurato il carattere artificiale, artefatto, dell’Unione europea, nata per reincarnare la realtà dell’Europa, ma che sembra essere tutto fuorché Europa. La parola “crisi”, che vorrebbe sintetizzare il malessere attuale, sarà pure inflazionata, ma appare la più adatta sotto il profilo semantico, perché krisis descrive il «momento che separa una maniera di essere» da un’«altra differente», così come riporta il celebre vocabolario Ottorino Pianigiani. E, difatti, l’Europa era una certa cosa, ora qualcosa del tutto dissimile: viene alla mente una sostituzione, una frattura, più che una trasformazione.

Non c’entra il pessimismo, ma il realismo, quando le analisi sullo stato del nostro continente hanno un sapore che si potrebbe dire impietoso, come il saggio di Gianfranco Battisti – ordinario di Geografia economica e politica all’Università di Trieste – dal titolo “Europa, le molte ragioni di una crisi epocale” contenuto nel IX Rapporto dell’Osservatorio Cardinale Van Thuân sulla Dottrina sociale della Chiesa appena pubblicato (Cantagalli, Siena 2017) [qui]. Battisti scrive dell’Europa come di un «continente allo sbando» o, secondo un’espressione di G. Sangiuliano, di una «società liquida, inodore, incolore, omologata al pensiero unico». Certamente, nel voler descrivere un effetto storico è preferibile cercare le cause remote (religiose e culturali); e tuttavia Battisti non può che descriverne le cause prossime, quelle di natura geopolitica, più vicine alla speculazione della scienza.

martedì 30 gennaio 2018

L'Europa contro Gesù e Maria. Le pubblicità blasfeme.

Dalla Corte europea dei diritti umani, che condanna la Lituania per aver multato una azienda che usa manifesti pubblicitari con le immagini di Gesù e Maria, viene contrabbandato per pluralità del pensiero il monoteismo del Mercato.  Mi rifiuto di inserire le immagini blasfeme.
La blasfemia, la bestemmia e l'irrisione del sacro, checché ne pensi e dica la cosca di Strasburgo, attirano l'ira di Dio e debbono essere riparate. 


O augustissima Trinità - Padre, Figliolo e Spirito Santo - che, pur da tutta l'eternità in Te e per Te infinitamente felice, ti degni di accettare benignamente l'omaggio che dalla universa creazione s'innalza fino al tuo trono eccelso; distogli, Te ne preghiamo, i tuoi occhi e storna il tuo udito divino da quegli sventurati che, o accecati dalla passione o trasportati da impulso diabolico, iniquamente bestemmiano il tuo nome e quello della purissima Vergine Maria e dei Santi. Trattieni, o Signore, il braccio della tua giustizia, che potrebbe ridurre al nulla coloro che osano farsi rei di tanta empietà. Accetta l'inno di gloria, che incessantemente si leva da tutta la natura: dall'acqua della fonte che scorre limpida e silenziosa, fino agli astri che risplendono e si volgono con giro immenso, mossi dall'Amore, nell'alto dei cieli. Accogli in riparazione il coro di lodi che, come incenso innanzi agli altari, sale da tante anime sante che camminano, senza mai sviarsi, nei sentieri della tua legge e con assidue opere di carità e di penitenza si studiano di placare la tua giustizia offesa; ascolta il canto di tanti spiriti eletti che consacrano la loro vita a celebrare la tua gloria, la lode perenne che in tutte le ore e sotto tutti i cieli ti offre la Chiesa. E fa che un giorno, convertiti a Te i cuori blasfemi, tutte le lingue e tutte le labbra servano ad intonare concordi quaggiù quel cantico che risuona senza fine nei cori degli angeli: Santo, Santo, Santo è il Signore Dio degli eserciti. I cieli e la terra sono pieni della tua gloria. Così sia!
(La preghiera di Sua Santità Pio XII in riparazione del grande peccato della bestemmia)
* * *
Estraggo il commento centratissimo di un lettore:

Modulo di Filosofia Cristiana sulla Gnoseologia o Metafisica della Conoscenza - Stefano Fontana

LA FILOSOFIA CRISTIANA
Secondo modulo: Metafisica della Conoscenza
di Stefano Fontana

Il 7 febbraio 2018 inizierò il secondo Modulo di Filosofia Cristiana sulla Gnoseologia o Metafisica della Conoscenza. Si tratta di 6 lezioni fruibili in sede o a distanza. Il primo modulo sull’ontologia è stato svolto nel 2017 ed è disponibile. 
Gli incontri si terranno presso la Libreria l’Isola del Tesoro delle Edizioni Fede & Cultura di Verona, via Marconi 60/a, ogni quindici giorni, per 6 mercoledì a partire dal 7 febbraio 2018, dalle ore 18,30 alle ore 20.00. Chi non può essere presente può scaricare le videoregistrazioni e i materiali testuali online. Per l’intero modulo di 6 lezioni si pagano 35 euro. E’ possibile recuperare anche il modulo di ontologia. Per iscrizioni scrivere a: ordini@fedecultura.com, o telefonare al 045-941851

Perché dei Moduli di Filosofia Cristiana?
Di filosofia cristiana oggi non parla più nessuno. Eppure come chiamare l’incontro della fede cristiana con la filosofia se non con l’espressione filosofia cristiana? Oggi si nega una cultura cristiana, una politica cristiana, una civiltà cristiana e, quindi, si nega anche una filosofia cristiana. Però essa è esistita ed esiste in quanto consiste nel filosofare nella fede, il che è d’obbligo quando la fede si incontra con la ragione, a meno di non inclinare verso il protestantesimo che ad una filosofia cristiana non pensa minimamente dato che non crede all’incontro tra fede e ragione.

La Regola di san Benedetto ha modellato l’Occidente cristiano

Il 28 febbraio 2018 ricorreva il decimo anniversario della morte di Dom Gérard Calvet O.S.B. (1927-2008), fondatore e primo abate del monastero Sainte-Madeleine di Le Barroux. Iniziamo a ricordarlo offrendo di seguito la prima parte di Regard sur la Chrétienté (Editions Sainte-Madeleine, Le Barroux 1982, qui pp. 11-17), ripresa in libretto del dialogo dell’inverno 1982 fra Bernard-Romain-Marie Antony e Dom Gérard, originalmente pubblicato nei nn. 99, 100 e 101 del quotidiano Présent. Trad. it di fr. Romualdo Obl.S.B.
Perché i monaci?

Essenzialmente per la preghiera. La preghiera non è un’attività umana fra altre. Essa è l’attitudine essenziale mediante la quale l’uomo esprime la sua adorazione, la sua dipendenza, il suo amore, la sua azione di grazie per Colui che è la bontà infinita. Mi sembra che si parli troppo poco della bontà di Dio. È tuttavia questa bontà infinita a deliziare il monaco.
Guardate san Bruno: quando ha raggiunto il deserto delle certose, si è girato verso questi orizzonti straordinari, esclamando: “O Bonitas”. Vedeva, leggeva la bontà di Dio attraverso la sua bellezza. Ma se la creazione è un vestigio della bontà di Dio, che dire allora quando si guarda il Crocifisso?

Pericolo di scisma in Cina. Il cardinale Zen: "Il papa mi ha detto…"

Riprendo da Settimo cielo di Sandro Magister. Avevamo appreso da AsiaNews del 22 gennaio e pubblicato qui - un intreccio di circostanze gravi, ma dalle conclusioni poco chiare. Doppia persecuzione per i cristiani in Cina? Ora, di seguito, 

Il cardinale Zen rivela ora che papa Francesco gli ha risposto d'aver dato ordine di "non creare un altro caso Mindszenty", alludendo all'eroico cardinale primate d'Ungheria che nel 1971 fu obbligato dalle autorità vaticane a lasciare il suo paese, nel 1973 fu rimosso dalla sua carica e nel 1975 fu sostituito da un nuovo primate gradito al regime comunista.
Ma lasciamo la parola al cardinale.
* * *
Cari amici dei media,

da quando Asia News ha rivelato alcuni fatti recenti della Chiesa in Cina, di vescovi legittimi a cui la “Santa Sede” avrebbe chiesto di dare le dimissione per far posto a “vescovi” illegittimi e perfino scomunicati in modo esplicito, diverse versioni e interpretazione dei fatti stanno creando confusione fra la gente. Molti, sapendo del mio recente viaggio a Roma, mi hanno chiesto alcuni chiarimenti.
Nell’ottobre scorso, quando mons. Zhuang ha ricevuto la sua prima comunicazione dalla Santa Sede e ha chiesto il mio aiuto, ho inviato qualcuno a portare la sua lettera al Prefetto della Congregazione per l’evangelizzazione dei popoli, con inclusa una copia per il Santo Padre. Non so se quella copia inclusa ha mai raggiunto la scrivania del Santo Padre. Per fortuna, mons. Savio Hon Taifai era ancora a Roma e ha potuto incontrare il papa per una visita di congedo. In quell’occasione, egli ha portato a conoscenza del Santo Padre i due casi di Shantou e Mindong. Il Santo Padre era sorpreso e promise che avrebbe studiato il caso.

lunedì 29 gennaio 2018

Un piccolo quiz di morale cattolica per non dimenticare i 5 dubia. Ma sorge un dubium sul catechismo di GPII

Un paio di settimane fa su questo blog era apparsa un'intervista al card. Brandmüller introdotta da Mic con queste opportune parole:
"Nella nostra traduzione dal testo inglese (LifeSiteNews, 4 gennaio 2018), una recentissima intervista del Card. Brandmüller. Nessun accenno alla cosiddetta correzione formale; il che potrebbe significare una sua desistenza che attendibilmente ne condiziona la concretizzazione. Siamo alla solita impropria cattedra mediatica da cui vengono commenti adeguati ed esortazioni valide; ma la confusione continua a regnare sovrana. Bisogna continuare a pregare e a resistere, tenendo desto l'impegno anche nel versante informativo."
Nel corso di detta intervista, a proposito dei famosi 5 dubia, invece di entrare - come tutti si aspetterebbero- nel merito della mai realizzata seppur più volte promessa correzione formale rivolta al Papa, inaspettatamente il cardinale forniva al grande pubblico in modo laconico le 5 rispostine esatte, quelle che competevano appunto al Sommo Pontefice.

Ieri ho visto Padre Stefano M. Manelli - Silvano Dottori

Ave Maria! Voglio condividere un’esperienza edificante: ieri ho incontrato Padre Stefano Manelli !
Sono andato al Santuario di N.S. di Pontelungo con i miei due nipotini, uno di 3 anni, l’altra di due, per chiedere una benedizione, come spesso accade.
La piccola mi è scappata di mano e si è precipitata verso l’interno, dove c’è l’ascensore che porta ai piani superiori: in quel momento si è aperta la porta dell’ascensore ed è apparsa l’autorevole figura di Padre Stefano, appoggiata ad un bastone.
Il suo viso assorto,  vedendo la piccola peste si è immediatamente illuminato, un dolce sorriso si è aperto sulla sua bocca e si è inchinato verso la bimba, per una carezza, estesa poi anche al fratellino. Si è quindi fermato per qualche minuto, interessandosi dei bimbi e scambiando qualche parola con il sottoscritto.

Dai "Tagliatori di teste" ai "tagliatori di lingue" : Dal terrorismo jihadista al terrorismo intellettuale

Alexandre del Valle, studioso/insegnante esperto in geopolitica e giornalista, ha pubblicato diversi libri sull’islamismo radicale, il terrorismo islamico e la cristianofobia [qui e qui abbiamo già cominciato a conoscerlo sul blog]. Di seguito propongo la sua più recente analisi di stretta attualità, interessante per l'alternanza di elementi storico-politici e dinamiche socio-psicologiche, da non disattendere anche da parte di chi, come noi, scruta la realtà prevalentemente attraverso l'orizzonte di fede ma, come cittadino, deve conoscere le vicende della polis, per parteciparvi secondo il suo ruolo piuttosto che assistervi impotente.

Psicologia del terrorismo. I legami tra  «tagliatori di teste» e «tagliatori di lingue» sono evidenti: Terroristi jihadisti, terroristi intellettuali, istituzionali e loro complici islamicamente corretti  hanno un'unica strategia..
Dopo 17 anni di campagne terroristiche, la morte di centinaia di migliaia di persone nel mondo musulmano e migliaia nei paesi occidentali, ormai abbiamo la conferma che i jihadisti, gli islamisti istituzionali e i loro complici islamicamente corretti colpiscono all'unisono. Così, negando sistematicamente qualsiasi legame tra il terrorismo e l'Islam; demonizzando coloro che sfidano le fonti coraniche e della sharia «legittimanti» la violenza islamista; rifiutando di sottomettere l'islam ad un esame critico peraltro incoraggiato dalla religione cristiana, le forze dell' «islamicamente corretto» - che coniugano gli ideologi politicamente corretti, le lobby islamiste «istituzionali» e i loro alleati multiculturalisti «islamicamente corretti» - hanno contribuito a perseguire con mezzi legali o psicologici l'opera di intimidazione/sottomissione innescata dai terroristi islamici.

Alla luce di questa osservazione, si è potuto constatare, dagli anni 1990, che più l'islamismo terrorista ha fatto scorrere il sangue più i poli del dell'islamismo istituzionale [1] vantano i meriti intrinseci dell'Islam e piangono la triste sorte dei loro fedeli «contaminati» a causa dell'associazione tra Islam e terrorismo. E ciò nonostante il fatto che i musulmani godano in terre cristiane di tutti i diritti che sono negati ai non-musulmani in quelle islamiche ...

domenica 28 gennaio 2018

La Chiesa del Sacro Cuore di Tolentino restaurata dopo il terremoto del 2016

Leggo e riprendo da New Liturgical Movement

cliccare sull'immagine per ingrandire
Nella città italiana di Tolentino, situata nella regione delle Marche, la chiesa del Sacro Cuore [detta anche dei Sacconi -ndT] era stata gravemente danneggiata dagli stessi terremoti che hanno causato così tanta devastazione nella vicina Norcia. Dopo un anno di restauri, la chiesa è stata riaperta, grazie in parte a un generoso contributo del governo ungherese.
Il 9 dicembre, i primi Vespri pontificali nella festa della Madonna di Loreto, patrona d'Italia, e in particolare di quella regione dell'Italia centrale, in cui si trova Loreto, sono stati celebrati dal Vescovo Giuseppe Sciacca, Segretario della Segnatura Apostolica, alla presenza di mons. Nazzareno Marconi, vescovo di Macerata e Tolentino, e mons. Lajos Varga, vescovo ausiliare di Vác, Ungheria. Erano presenti il ​​presidente della Juventutem International Federation, Bertalan Kiss, alcuni dei monaci di Norcia e membri delle confraternite religiose locali. Era presente anche una delegazione ufficiale del governo ungherese, compresi gli ambasciatori presso la Santa Sede, Eduard Habsburg-Lothringen, allo stato italiano, Ádám Kovács, e Péter Heltai, inviato speciale dell'organizzazione caritativa Hungary Helps. Il segretario per gli affari religiosi, Miklós Soltész, ha letto un messaggio di congratulazioni del primo ministro Viktor Orbán alla comunità di Tolentino: "Dopo questa terribile distruzione, siete stati esempio di perseveranza per tutti noi, ripristinando in un anno le mura della vostra chiesa, affinché possiate continuare in questo antico edificio, ora rinnovato, la preghiera iniziata dai vostri padri ".
Ringraziamo il dott. Andrea Carradori, priore della Confraternita del Sacro Cuore, per aver condiviso con noi queste informazioni e queste foto. (Foto di Paolo Biancoforte.)

Il dramma della estromissione del Latino come lingua della Chiesa romana

La frase minacciosa che riportiamo di seguito, citata da padre Siano nel suo coraggioso intervento che abbiamo pubblicato qui, ha suscitato un interessante commento riportato da Tosatti su Stilum Curiae. Lo stralcio per condividere. 
Vi ricordo l'indice di altri articoli sul Latino.


«Se non togliete il latino dal Seminario [di allora, Seminario Teologico dell’Immacolata Mediatrice – STIM] vi denunciamo in Congregazione [CIVCSVA] dove sapete che ci sono «modernisti» [o «progressisti»] che vi faranno commissariare».
Il prof. Ivano Dionigi (nel suo libro “Il presente non basta – La lezione del latino” ed. Mondadori 2016) così definisce il latino : “...il latino è un problema, nel senso etimologico, una pietra, un ostacolo non evitabile, che ci è posto davanti e che può esser di inciampo o di protezione”, e prosegue spiegando che ciò non è solo perché il latino è matrice della nostra lingua e cultura ma perché è il tramite linguistico del sapere ebraico e greco (Gerusalemme e Atene). Il latino quindi fa inciampare o protegge.

Teilhard de Chardin padre della New Age. Osservazioni di Manfred Hauke sulla recente proposta di riabilitazione del paleontologo francese

E' una questione su cui mi ripromettevo di intervenire da quando, mesi fa, avevo letto [qui] la proposta di rimuovere il Monitum della Sacra Congregazione del Sant’Uffizio (1962) sulle opere di P. Pierre Teilhard de Chardin, S.J. Ora trovo una interessante analisi di Don Manfred Hauke su Vigilae Alexandrinae che riporto di seguito. Intanto possiamo partire da qui.

Come è stato riportato da molti siti, nel novembre dello scorso anno è stata sottoposta alla riunione dell’Assemblea Plenaria del Pontificio Consiglio della Cultura una proposta da far giungere a Papa Francesco, nella quale si chiede di considerare la possibilità di rimuovere il Monitum della Sacra Congregazione del Sant’Uffizio (1962) sulle opere di P. Pierre Teilhard de Chardin, S.J. La petizione è stata accolta sabato 18 novembre durante i lavori dell’Assemblea riunitasi sul tema Il futuro dell’umanità: nuove sfide all’antropologia. La proposta è così motivata: “Riteniamo che un tale atto non solo riabiliterebbe lo sforzo genuino del pio gesuita nel tentativo di riconciliare la visione scientifica dell’universo con l’escatologia cristiana, ma rappresenterebbe anche un formidabile stimolo per tutti i teologi e scienziati di buona volontà a collaborare nella costruzione di un modello antropologico cristiano che, seguendo le indicazioni dell’Enciclica Laudato Si’, si collochi naturalmente nella meravigliosa trama del cosmo”. Proponiamo qui di seguito, nella nostra traduzione e con l’autorizzazione dell’Autore, le puntuali osservazioni critiche del teologo Manfred Hauke pubblicate l’8 dicembre dal quotidiano tedesco Die Tagepost.
Recentemente il Consiglio Pontificio per la Cultura ha pubblicato sulla sua pagina internet una “proposta” che risale all’ultima riunione plenaria tenutasi a metà di novembre: “Il futuro dell’umanità. Nuove sfide per l’antropologia”. Un professore italiano di astrofisica avrebbe chiesto in una lettera a Papa Francesco “di considerare la possibilità di ritirare il monitum con cui nel 1962 la Congregazione per la Dottrina della Fede – allora Sant’Uffizio – colpiva gli scritti di padre Teilhard de Chardin sj”. Questa proposta non è stata messa ai voti, anche se i presenti, e tra questi Cardinali, Vescovi e laici, l’hanno fatta propria e anche sottoscritta.

sabato 27 gennaio 2018

Sos San Marco. Incentiviamo l'appello per salvare lo storico convento fiorentino

Pubblico due testi di Pietro de Marco. Il primo è un Appello, il secondo illustra l'evolversi della situazione. Noi ci uniamo partecipando con la firma, la preghiera, la denuncia e l'informazione che sensibilizzi e incrementi il fiume di 'resistenza' a questa e ad altre drammatiche e riprovevoli situazioni che, per l'improntitudine di molti, insieme alla nostra Fede, minacciano anche la nostra cultura e la nostra civiltà. Siamo in tempo di elezioni e le nostre voci DEVONO raggiungere i demolitori. E, comunque, Etia si omnes, ego non!!!

Sos San Marco. Un altro appello dai frati per salvare il convento
Pietro De Marco sul Corriere Fiorentino,
21 dicembre 2017

Da poche ore si può trovare online, su un sito dedicato www.change.org, il testo della nuova petizione al Maestro generale dell’Ordine domenicano, per «salvare San Marco». Come sappiamo la chiusura del Convento di San Marco è stata confermata da una recente (luglio 2017) nuova risoluzione del Capitolo della Provincia Romana dei padri domenicani, che include Centro Italia e Sardegna. Nella petizione si ripercorre la vicenda, si sottolineano una certa contraddittorietà delle disposizioni, i sicuri danni che l’evento procurerebbe alle realtà esistenti in nome dell’inesistente, una sorprendente noncuranza nel procedere ignorando l’accordo del 2015 tra il vertice dell’Ordine e il Vescovo della città, su cui tornerò; e molto altro.

27 gennaio, 'Giornata della memoria'. Chi e cosa ricordare?

In questa Giornata, strumentalizzata in lungo e in largo a senso unico, pubblico una mia vecchia riflessione, generica perché scritta anni fa, seguìta da un'altra letta stamane su Fb, più circostanziata in riferimento a tendenze socialmente ed antropologicamente dissolutrici vieppiù imposte dalle distorsioni giuridiche frutto della degenerazione dell'etica conseguente alla caduta dei valori cristiani.

Dal 27 gennaio 2001, in Italia si celebra il giorno della memoria.

Questa celebrazione è stata voluta dal Parlamento Italiano per ricordare gli ebrei sterminati nei lager nazisti. Nella scuola e in molti ambiti della nostra vita civile questa ricorrenza ha valore nella misura in cui fare memoria del male che è sempre in agguato dentro l'uomo ha efficacia educativa per il presente con la speranza di preservazione da analoghi rischi per il futuro. C'è però una dimenticanza, che rischia di vanificare questa giornata. Si può infatti dedicare un giorno della memoria a sei milioni e mezzo di morti tacendo di altri milioni, vittime dei sistemi comunisti, di altre ideologie o di fondamentalismi di varia natura?

venerdì 26 gennaio 2018

Anche il card. Willem Eijk chiama in causa l'ambiguità dell'insegnamento di Amoris Laetitia

Leggo ora su OnePeterFive la notizia, ripresa da Katholisch.de, il sito ufficiale dei vescovi tedeschi, che un altro cardinale si aggiunge ai pastori che hanno invitato il papa a fare chiarezza sulla questione dei divorziati  "risposati". (Qui per consultare l'indice dei numerosi articoli sull'argomento).
Ѐ il cardinale Willem Eijk, arcivescovo metropolita di Utrecht, il quale, in un'intervista pubblicata oggi sul giornale olandese Trouw  ha dichiarato: "Le persone sono confuse e questo non va bene". 
Anche il card. Eijk chiama in causa l'ambiguità dell'insegnamento di Amoris Laetitia. E, di conseguenza, invita il papa a formulare un documento aggiuntivo che rimuova ogni dubbio. L'ennesima conferma della ragion d'essere dei Dubia. Queste le sue precise parole:
"Francesco perora l'idea di rendere possibile, in casi singoli, che i divorziati risposati - dopo un attento esame pastorale - abbiano accesso ai Sacramenti anche se il precedente matrimonio canonico esiste ancora... Abbiamo le parole di Cristo stesso, che il matrimonio è uno e non può essere rotto. Questo sosteniamo nell'arcidiocesi. Quando un tribunale ecclesiastico ha dichiarato nullo un matrimonio, è ufficialmente confermato che non c'è mai stato un matrimonio. Solo allora, si è liberi di sposarsi e si possono ricevere i sacramenti della Confessione e della Comunione".

Sante Messe Tradizionali a Pavia

DOMENICA 28 GENNAIO 
DOMENICA 4 FEBBRAIO
la Santa Messa si celebrerà sempre alle ore 9,30 ma

NELLA BASILICA DI SAN MICHELE MAGGIORE 
(ingresso da piazza San Michele o da piazzetta Azzani - corso Garibaldi).
Chiedo scusa per i tempi così ravvicinati della comunicazione, ma anch'io sono stato avvisato solo questa sera della momentanea indisponibilità della nostra consueta sede.
Colgo l'occasione per informare che la Santa Messa di domenica 11 febbraio sarà celebrata in suffragio della dott. Antonella Griziotti.
Resto sembra a Vostra disposizione per informazioni e chiarimenti (anche al mio cellulare: 335-8234155).
Cordiali saluti nel Signore - don Fabio Besostri

Roma, Sabato 3 febbraio. Corso sulla Liturgia e occasione d'incontro tra noi

Carissimi amici del blog,

con grande piacere vi comunico che, finalmente, siamo riusciti a realizzare alcuni incontri formativi, tramite i quali conoscerci personalmente tra chi ha ancora non ne ha avuto l'occasione.

Insieme al nostro Parroco di riferimento, abbiamo organizzato un corso di formazione sulle Origini, liturgia, storia e teologia della Messa Romana cadenzato in una serie di Conferenze (la prima tenuta da lui) dedicate ai parrocchiani e a chiunque voglia partecipare. Le Conferenze, partendo dalle origini e dalla storia proseguiranno con il confronto tra i due Messali, Vetus e Novus.

Il primo incontro avrà luogo sabato 3 febbraio alle ore 16:30 presso la Parrocchia di San Giuseppe da Copertino, in Roma, via dei Genieri, 12 (zona Laurentina)

Ѐ possibile arrivare con la metropolitana Linea B sino al capolinea Laurentina, prendendola dalle due stazioni ferroviarie (Termini e Tiburtina), o anche dall'Areoporto, prendendo il treno per la fermata Magliana e da lì la metropolitana linea B sino a Laurentina.

Sta per chiudere l'Abbazia cistercense di Mariawald

Non riesco neppure a commentare questa ennesima grave ferita.

Nel 2009 l'abbazia cistercense di Mariawald aveva ottenuto da Roma di riprendere la celebrazione della liturgia trappista tradizionale. Sebbene questa forma liturgica abbia guadagnato una nuova messe di vocazioni, sembra che abbia portato una certa dose di dissenso in seno alla comunità, specialmente con i monaci più anziani. Era stata avviata una visita canonica per aiutare i monaci a riconquistare la loro serenità ... e l'abate dell'Abbazia alla fine 2016 si era dimesso. Tuttavia, già due anni fa c'erano stati i primi frutti di ordinazioni. 
Da un articolo in inglese sul sito web GloriaTV, apprendiamo la chiusura dell'abbazia:

Mons. Athanasius Schneider sulla crisi della Chiesa. 'Missione profetica' di Marcel Lefebvre

Nella nostra traduzione.dal National Catholic Register [qui] una recente intervista a Mons. Athanasius Schneider, del corrispondente da Roma, Edward Pentin, nella quale vengono toccati i temi più salienti dell'attuale situazione ecclesiale, compresa la questione della FSSPX.

Il vescovo ausiliario di Astana in Kazakhstan, Athanasius Schneider, sta assumendo un ruolo di primo piano nell'affermare l'insegnamento morale della Chiesa di fronte alle varie interpretazioni del capitolo 8° di Amoris Laetitia, documento di sintesi di Papa Francesco sul Sinodo sulla famiglia, che alcuni sostengono stia minando la fede e la morale.

Il 31 dicembre, lui e altri due vescovi kazaki hanno reso pubblica una "Professione di fede sulle verità immutabili in ordine al matrimonio sacramentale" [qui] affermando che alcune interpretazioni del citato capitolo da parte dei vescovi - riguardanti, in particolare, l'ammissione alla Santa Comunione dei divorziati risposati che non vivono in continenza - causano "dilagante confusione", favoriscono la diffusione della "piaga del divorzio" e introducono una disciplina "aliena" rispetto a tutta la Tradizione della fede cattolica e apostolica.

Venerdì 26 gennaio. La Preghiera di Riparazione

Ricordiamo che oggi, venerdì, è il giorno dedicato alla nostra Preghiera di Riparazione secondo le modalità, complete delle Litanie del Sacro Cuore, che trovate qui

Rimaniamo fedeli al nostro impegno nella preghiera di riparazione e continuiamo a pregare perché sia sventata l'introduzione della cosiddetta Messa ecumenica, che vanifica totalmente il Santo Sacrificio, con annesse catechesi dei protestanti nelle nostre Chiese. 
Preghiamo anche perché il Signore voglia presto darci Santi Pastori che possano guidare i fedeli in questa epoca di smarrimento, di confusione e di empietà e sostenga quelli che si espongono con parresìa. 

Per la nostra formazione, continuiamo la lettura della “Vita di Martino”, di Sulpicio Severo. Il testo potrà anche essere scaricato in formato pdf cliccando qui; in tal modo potrete è possibile conservare la biblioteca di letture di formazione.

giovedì 25 gennaio 2018

Punto nave sul Convegno di Roma del 7 aprile

Abbiamo informazioni col contagocce e ci adeguiamo, in attesa di poter dire di più. Il preannunciato Convegno internazionale di Roma [qui], con la partecipazione di ecclesiastici e laici cattolici di tutto il mondo, avrà come titolo: “Chiesa cattolica, dove vai?” e si terrà sabato 7 aprile 2018 - inizio alle ore 15 - per dibattere sulla situazione della Chiesa cattolica. Ѐ stata scelta come sottotitolo una frase del cardinale Carlo Caffarra, in uno dei suoi ultimi interventi: “Solo un cieco può negare che nella Chiesa ci sia grande confusione”. Ed è evidente che il nome del Cardinale è speso nella condivisione del suo appassionato e illuminato insegnamento non solo sulla pastorale della famiglia.

Uno dei diversi temi affrontati riguarderà i limiti del potere del Pontefice all’interno della Chiesa, in particolare in materia di dottrina. Viene spontaneo il riferimento alla recente corposa trattazione dall’ex prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, il cardinale Gerhard Ludwig Müller: Autorità papale e Magistero della Chiesa, apparsa su First Things e da noi tradotta integralmente qui. Ma non dobbiamo fermarci ad essa, se vogliamo avere un quadro più completo della situazione e non possiamo non citare, in aggiunta e in riferimento alla stessa, i testi di Paolo Pasqualucci: Riflessioni sulla questione dell'infallibilità pontificia e sulle divisioni nella Chiesa [qui] e di Cesare Baronio: La tentazione collegialista per arginare gli eccessi di questo papato. Un inganno pericoloso da evitare [qui]. Ѐ così che si configura un'autentica e partecipata collaborazione, nella speranza che non ci siano remore di sorta. Il problema non sarebbe tanto nostro che ce ne curiamo con attenzione e parresia, quanto della Chiesa tutta, all'interno della quale purtroppo si creano nicchie diversamente orientate anche quando si dicono tradizionali.

"L'immigrazione indiscriminata porta all'islamizzazione" - Antonio Livi

"L'immigrazione indiscriminata comporta il pericolo della islamizzazione", così Monsignor Antonio Livi affronta la questione su il Giornale.it [qui].

L’immigrazione indiscriminata può portare all’islamizzazione. Questa, in sintesi, è la posizione di Monsignor Antonio Livi, con il quale abbiamo dibattuto della maggior parte degli argomenti che stanno interessando la Chiesa di questi tempi. Livi è noto per la sua vasta produzione di saggi e trattati di logica del sapere scientifico, tradotti anche in inglese, francese e spagnolo.
E in questa intervista, oltre a parlare del "pericolo" relativo ad un'immigrazione incontrollata, ha anche chiarito la vicenda riguardante le presunte accuse di "eresia" a Joseph Ratzinger. Immigrazione, identità e teologia al centro della seguente intervista esclusiva.

FFI, una voce coraggiosa si leva

Pochi giorni fa, 21 gennaio, è stato un anniversario importante per la storia di noi Francescani dell’Immacolata (FI). In quel giorno di 6 anni fa (2012) si svolse nel nostro convento romano in via Boccea l’incontro tra l’allora Consiglio Generale FI da un lato, e dall’altro 5 frati (due americani e tre italiani) contestatori della persona e del governo di padre Stefano Manelli, fondatore e Ministro generale.

Il sottoscritto, insieme ad altri docenti dell’allora Seminario FI e responsabili della formazione, fu invitato da P. Manelli a partecipare all’evento. L’incontro, durato un’intera giornata in due sessioni, fu sconvolgente per la quantità e veemenza di accuse velenose mosse contro padre Manelli.

Col senno di poi si comprende che quelle accuse sarebbero state poi gradualmente dispiegate e sviluppate nel dossieraggio e nella guerra ecclesiastica, mediatica e giudiziaria condotta contro padre Manelli, guerra promossa e/o avallata da alcuni ecclesiastici (anche vaticani), frati, laici, e un prete diocesano un po’ “tridentino”… In questi 6 anni ho assistito: alla oggettiva devastazione della mia Famiglia Religiosa (Frati, Suore, Laici), alla persecuzione (tuttora in corso) del Padre Fondatore e del nostro autentico carisma FI approvato da Papa san Giovanni Paolo II.

mercoledì 24 gennaio 2018

Oggi si ricorda San Francesco di Sales

Oggi ricorre la celebrazione di San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti. Dicono che la sua grande dolcezza, unita ad uno zelo instancabile e ad una pietà esemplare, vinse i più ostinati calvinisti tanto da convertirne più di 70 mila. Lo ricordiamo con una della sue esortazioni trascritta di seguito. Qui trovate un altra lettura edificante tratta dalle sue opere di maestro di vita spirituale. 

La devozione è possibile in ogni vocazione e professione

Nella creazione Dio comandò alle piante di produrre i loro frutti, ognuna «secondo la propria specie» (Gn 1, 11). Lo stesso comando rivolge ai cristiani, che sono le piante vive della sua Chiesa, perché producano frutti di devozione, ognuno secondo il suo stato e la sua condizione.
La devozione deve essere praticata in modo diverso dal gentiluomo, dall'artigiano, dal domestico dal principe, dalla vedova, dalla donna non sposata e da quella coniugata. Ciò non basta; bisogna anche accordare la pratica della devozione alle forze, agli impegni e ai doveri di ogni persona.

La tentazione collegialista per arginare gli eccessi di questo papato. Un inganno pericoloso da evitare

Una interessante riflessione, pubblicata da Opportune Importune, che trae spunto da quella di Paolo Pasqualucci. Da non disattendere come ulteriore contributo alla prossima Conferenza di Aprile, a Roma [qui].

Negli scorsi giorni è stato pubblicato un intervento del Card. Müller dal titolo Autorità del Papa e Magistero della Chiesa (qui). Il prof. Paolo Pasqualucci ha risposto con un commento encomiabile, Riflessioni sulla questione dell'infallibilità pontificia e sulle divisioni nella Chiesa (qui), che condivido totalmente. Vorrei tuttavia aggiungere qualche osservazione.

Io credo che - al di là del commento del card. Müller sui limiti dell'autorità papale, chiaramente influenzati dalla neo-dottrina conciliare sulla collegialità - ci troviamo oggi dinanzi ad un pericolo concreto e da non sottovalutare. Questo pericolo è stato determinato da una situazione di cui è causa lo stesso Bergoglio, autore allo stesso tempo di un'impostazione autoritaria del papato aliena al cattolicesimo e contestualmente di una sua ridicolizzazione, di una forma di discredito sistematicamente perseguita in parole, opere ed omissioni: epurazioni e licenziamenti; discorsi livorosi ed accuse generiche contro la Curia romana; nomine e promozioni discutibilissime di Prelati dalla reputazione più che compromessa; interventi sconcertanti al Sinodo sulla Famiglia e manipolazione delle sue procedure interne; difesa di principi inconciliabili con la Fede e la Morale cattolica, esternazioni qualunquiste, frasi demagogiche, silenzi sconcertanti su temi importantissimi, udienze concesse a coppie omosessuali, travestiti, abortisti; interventi palesemente favorevoli ad un sincretismo più volte condannato dal Magistero; creazione di commissioni segrete per la Messa ecumenica, l'abolizione del Sacro Celibato o l'istituzione delle diaconesse la cui esistenza era stata inizialmente smentita ma che poi sono venute alla luce; azioni di riforma finanziaria o morale sbandierate ai quattro venti e mai portate a serio compimento. Oltre ad un'opera di propaganda mediatica perseguita con metodi da regime totalitario da parte di cortigiani tanto faziosi quanto privi di qualsivoglia credibilità, non di rado sconfessati dalla loro stessa imperizia.

Riflessioni sulla questione dell'infallibilità pontificia e sulle divisioni nella Chiesa - Paolo Pasqualucci

Il discorso sui problemi inerenti all'infallibilità o meglio al Primato e alla sua messa in crisi con LG 22.2 non finisce qui. Se vogliamo tentare di enucleare i temi di un dibattito che dovrebbe essere (ad Aprile) [qui] della massima importanza per il futuro della Chiesa, dobbiamo approfondire ulteriormente. Con la riflessione che segue iniziamo a dare il nostro contributo.
Riflessioni sulla questione dell'infallibilità pontificia e sulle divisioni nella Chiesa
  1. Penso che ognuno si sia chiesto: qual è lo "status quaestionis" in relazione all'infallibilità ossia ai poteri del Papa? Qual è effettivamente il problema? 
  2. La contraddizione introdotta da Lumen Gentium 22.2. 
    Contraddizione e quindi non conformità con l'insegnamento di sempre; anche se non- conformità parziale, tuttavia rilevante? In quel testo c'è l'affermazione rivoluzionaria che il collegio dei vescovi, sempre assieme al suo Capo il Papa, è "il soggetto di una suprema e piena potestà su tutta la Chiesa, sebbene non possa esercitarla se non col consenso del romano Pontefice". Rivoluzionaria, perché in passato la potestà di giurisdizione su tutta la Chiesa era stata riconosciuta solamente al Papa, sulla base della Sacra Scrittura e della Tradizione. Ora, invece, essa è riconosciuta all'intero collegio dei vescovi in quanto tale, ovviamente sempre con il suo Capo, il Papa, e mai senza di esso. Perciò "con il Papa", perché la titolarità della potestas è riconosciuta su un piano di assoluta parità, ma "sotto il Papa" quanto al suo esercizio, dovendo esso dipendere dall'autorizzazione del Papa (vedi Nota Praevia aggiunta in appendice a LG).

martedì 23 gennaio 2018

Europa: la fine delle illusioni. Nono Rapporto dell’Osservatorio Cardinale Van Thuân.

Riprendiamo di seguito l'interessante sintesi di Stefano Fontana sul Nono Rapporto sulla Dottrina sociale della Chiesa nel mondo dell’Osservatorio Cardinale Van Thuân di Trieste.
Qui l'intervento dell'Arcivescovo Giampaolo Crepaldi in occasione della presentazione del Rapporto precedente, l'Ottavo: Il caos delle migrazioni, Le migrazioni nel caos

Per il processo di unificazione europea le illusioni sono finite. Ѐ questo il messaggio centrale del Nono Rapporto sulla Dottrina sociale della Chiesa nel mondo dell’Osservatorio Cardinale Van Thuân di Trieste uscito, come i precedenti, nelle edizioni Cantagalli di Siena, e avente per titolo: “Europa: la fine delle illusioni”. Lo afferma con chiarezza l’arcivescovo Giampaolo Crepaldi nella Introduzione al Rapporto: «Non abbiamo timore ad affermare che il progetto europeo è in gravissima crisi e che solo un radicale ripensamento di metodi e soprattutto di contenuti potrà – con la Provvidenza – cambiare una situazione che si sta dimostrando molto pericolosa per tutti».

Gianfranco Battisti, dell’università di Trieste, nel saggio scritto per il Rapporto, parla di un continente allo sbando: «L’osservatore esterno che guardi allo stato dell’Unione nell’estate 2017 ne trae un quadro sconfortante: prostrata da una crisi economica dalla quale non si vede l’uscita, nonostante le rassicurazioni provenienti da organismi tanto prestigiosi quanto incapaci di prevedere il crollo della finanza globale nel 2017; stretta da presso da guerre guerreggiate che ardono lungo tutti i suoi confini; terrorizzata da flussi immigratori massicci – attuali e futuri – quali non si vedevano dai tempi delle invasioni barbariche; in rotta con partner strategici quali USA e Russia; divisa al suo interno sulle modalità di gestire ciascuna di queste emergenze».

Il Vaticano domanda ai vescovi legittimi di farsi da parte per lasciare spazio a quelli illegittimi - John Baptist Lin

Leggiamo su AsiaNews del 22 gennaio. Un intreccio di circostanze gravi, ma dalle conclusioni poco chiare. Doppia persecuzione per i cristiani in Cina?

Lo scorso dicembre mons. Pietro Zhuang Jianjian di Shantou (Guangdong) è stato obbligato ad andare a Pechino dove “un prelato straniero” del Vaticano gli ha chiesto di lasciare la cattedra al vescovo illecito Giuseppe Huang Bingzhang. La stessa richiesta gli è stata fatta lo scorso ottobre.
Guangzhou (AsiaNews) – La Santa Sede ha chiesto a mons. Pietro Zhuang Jianjian di Shantou (Guangdong) di ritirarsi per lasciare il posto a un vescovo scomunicato. A un altro vescovo, riconosciuto dal Vaticano, ma non dal governo, è stato chiesto di farsi da parte e diventare ausiliare o coadiutore di un altro vescovo illecito.

Per la seconda volta in tre mesi, la Santa Sede ha domandato le dimissioni di mons. Zhuang. Egli è stato ordinato in segreto nel 2006 con l’approvazione del Vaticano. Il governo cinese, però lo riconosce solo come sacerdote e invece sostiene il vescovo scomunicato mons. Giuseppe Huang Bingzhang, da lungo tempo membro dell’Assemblea nazionale del popolo, il parlamento cinese.

La ferita cilena diventa più profonda

Nella nostra traduzione dal Catholic Herald, un articolo sul rimprovero implicito del cardinale Seán O'Malley, rivolto al papa, per le sue accuse di calunnia contro le vittime di abusi sessuali in Cile. Il cardinale, arcivescovo di Boston è anche presidente della Pontificia Commissione per la tutela dei minori, oltre che membro, perché scelto direttamente dal Papa, del comitato ristretto, il C9, che aiuta il Pontefice nel progetto di riforma della Chiesa universale. Immaginate cosa sarebbe successo sui media se le stesse parole fossero state pronunciate da Papa Benedetto?
Da notare, nella critica del cardinale, il tributo dato al papa citando sue corrette espressioni in altro contesto; un tributo che qualcuno chiamerebbe marchetta e che ricorre fin troppo frequentemente nell'eloquio di sacerdoti e vescovi, che pure predicano le verità cattoliche, quasi a assicurarsi un salvacondotto con l'aria che tira.
Ora qui non si tratta di preservare l'integrità della dottrina; ma viene messo in luce una volta ancora un comportamento contraddittorio rispetto alla tanto enfatizzata misericordia.

Il massimo consigliere di Papa Francesco per gli abusi sessuali nella Chiesa ha implicitamente rimproverato il Pontefice per le sue accuse di calunnia contro le vittime di abusi sessuali cilene, dicendo che le sue parole sono state "fonte di grande dolore per coloro che hanno subìto abusi sessuali".

lunedì 22 gennaio 2018

Il Cardinal Sarah a Chartres nel 2018

Gli aderenti a Notre Dame de Chrétienté avranno il grande onore di accogliere il cardinal Sarah, Prefetto della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti, per la Messa di chiusura del prossimo pellegrinaggio a Chartres, il 21 maggio 2018. Infinitamente grati che abbia accettato di farsi pellegrino insieme a loro, con grande gioia stanno preparando l'evento che segnerà una data importante del loro pellegrinaggio. - Fonte

"La Chiesa tradisce il Vangelo se preferisce la politica a Dio"

Interessante trovare nell'articolo de Il Giornale, riportato di seguito, considerazioni di comune buonsenso che confermano le nostre  riflessioni sulla recente intervista rilasciata dal card. Walter Brandmüller pubblicata qui.

Quanto più si occupa di politica lasciando da parte la realtà di Dio, grazia e peccato tanto più si tradisce il Vangelo", a parlare è Walter Brandmüller, cardinale cattolico e firmatario dei "dubia" sulla discussa esortazione apostolica di papa Francesco, "Amoris Laetitia". Il porporato tedesco ha preferito non affrontare le tematiche di più stretta attualità. Apparentemente niente dichiarazioni - dunque - sulla mancata risposta del pontefice alle questioni sollevate o sulla divisione dottrinale che sta interessando la Chiesa di questi tempi. Ma il cardinale - in realtà - pare aver utilizzato risposte acute per chiarire e definire il suo pensiero complessivo sullo stato delle cose. Walter Brandmüller - infatti - è sì un uomo di Chiesa, ma anche uno storico e un professore. Una personalità abituata - quindi - a lasciar trapelare messaggi precisi mediante riferimenti storici. Massimo esperto di Concili e strettissimo collaboratore di Benedetto XVI, il cardinale cita Joseph Lortz e Erwin Iserloh: due storici della Chiesa che non hanno affatto tralasciato le differenze e gli scontri dottrinali. Sembra quasi voler dire - insomma - che nella storia contemporanea del cattolicesimo qualcuno stia trascurando apertamente questi aspetti. Brandmüller non cita mai papa Bergoglio: così come ribadito nelle settimane passate dal cardinale Burke - del resto - la fedeltà di questi cardinali al Santo Padre non è minimamente messa in discussione e - anzi - l'unico intento dichiarato sembra essere quello di favorire l' unità della Chiesa di Roma. Il cardinale risponde esaustivamente - però - all'oggetto dell'intervista: il dialogo con il protestantesimo. Non nomina neppure Monsignor Galantino, ma indirettamente pare suggerirgli di studiare "di più". Lutero sarebbe visto da alcuni come un fenomeno "esotico". Quello che è considerato da molti il miglior amico di Joseph Ratzinger destruttura - insomma - un certo modo di intendere il dialogo religioso con la fede luterana.

domenica 21 gennaio 2018

Autorità del Papa e Magistero della Chiesa - Card. Gerhard Müller

Nella nostra traduzione da First Things la seconda di una serie di riflessioni del cardinal Müller, ex prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, su questioni di importanza attuale nella vita della Chiesa, quali l'Autorità del Papa e il Magistero della Chiesa. La prima riflessione, su soggettività, colpevolezza e confessione, sarà oggetto di successiva traduzione

Con quale autorità? - Sul munus docendi del Papa
Gerhard Ludwig Müller

Il Papa non è un monarca assoluto il cui pensieri e desideri sono legge
(Papa Benedetto XVI)
Come si rapportano il Magistero del Papa e la Tradizione della Chiesa? Quando interpreta le parole di Gesù, il papa deve essere in continuità con la Tradizione e il Magistero precedente, compreso quello dei papi più recenti? O è piuttosto la Tradizione della Chiesa che deve essere reinterpretata alla luce delle nuove parole del papa? Cosa succede se ci sono contraddizioni?
Per rispondere a queste domande, ritengo opportuno iniziare con una importante lettera apostolica che Papa Pio IX ha inviato all'episcopato tedesco il 4 marzo 1875. Nella sua lettera, il Papa ha spiegato che i vescovi tedeschi avevano interpretato il dogma dell'infallibilità papale e del primato petrino in perfetta armonia con le definizioni del Concilio Vaticano I. Causa della lettera del Papa il dispaccio circolare del cancelliere tedesco Bismarck che aveva gravemente male interpretato questo dogma per giustificare la brutale persecuzione dei cattolici tedeschi nel cosiddetto Kulturkampf, o "guerra culturale". Secondo Pio IX, nella loro risposta alla provocazione di Bismarck, i vescovi tedeschi hanno mostrato chiaramente "che non c'è assolutamente nulla nelle definizioni affrontate che sia nuovo o che cambi qualcosa sui nostri rapporti con i governi o che possano offrire qualsiasi pretesto per continuare a perseguitare la Chiesa".

sabato 20 gennaio 2018

Pianificata importante Conferenza sulle divisioni nella Chiesa e sull'infallibilità papale

Edward Pentin sul National Catholic Register rende nota la pianificazione, per il prossimo mese di aprile, di una importante conferenza a Roma sulle divisioni nella Chiesa e sull'infallibilità papale. A me la notizia non giunge nuova. Ero stata contattata mesi fa, ma con la consegna della discrezione.  Per questo non ne avevo parlato nonostante alcune avvisaglie più vaghe colte da voci recentemente riferite da Tosatti. Staremo a vedere se e come il fatto di parlarne sin da ora potrà di fatto interferire...
Mi pare significativo che, sul tema del potere papale, sempre dal fronte anglofono venga fuori anche un'ampia trattazione del card. Muller che pure stiamo traducendo e pubblicheremo domani.
Richiamo l'attenzione anche sulla nota, inserita tenendo conto degli intrecci che si vanno delineando.

Incontro internazionale a Roma, uno degli ultimi auspici del compianto Cardinale Carlo Caffarra. Si svolgerà in aprile.
Il Register apprende che uno degli ultimi auspici del defunto Cardinale Carlo Caffarra - una conferenza internazionale per esaminare come risolvere l'attuale crisi di divisione nella Chiesa - si svolgerà a Roma all'inizio di aprile.

I dettagli devono ancora essere ufficialmente divulgati, ma si prevede che la conferenza esplori i limiti dell'infallibilità papale e cerchi modi per superare la divisione nella Chiesa, esacerbata da ciò che molti vedono come confusione pastorale e dottrinale su questioni morali chiave.

Roma cristiana: l’esorcismo del Pantheon

Sulle meraviglie del Pantheon vedi precedenti nel blog qui - qui.

Il Pantheon è un monumento alla grandezza della Roma antica (e moderna). È rimasto in piedi per più di duemila anni, resistendo ai terremoti, agli incendi e alle inondazioni del Tevere.
L’oculo aperto della cupola ha turbato architetti e scrittori. Perché la calotta del Pantheon non è chiusa da una lanterna? Il fascio di luce che penetra da lì sembra una lancia che fende il buio interno. Molti autori l’hanno considerato simbolo di una presenza divina, che affronta le tenebre e giunge in soccorso degli uomini.
Un tempo, quando la città era pagana, lì si veneravano tutti gli dei del politeismo romano. Nel 608 l’imperatore bizantino Foca lo donò a Papa Bonifacio IV e si organizzò la suggestiva cerimonia per consacrarlo al Dio cristiano.

L'essenza, l'istituzione e i fini del santo sacrificio della Messa

Chi ama e vive la tradizione non leggerà nulla di nuovo. Ma purtroppo quello che per noi è scontato e che troviamo sistematizzato di seguito, non lo è per tutti i cattolici di questa generazione. Ed ecco che lo proponiamo ad maiorem Dei gloriam.

  1. L'Eucaristia si deve considerare solamente come sacramento?
    L'Eucaristia, oltre essere sacramento, è anche il sacrificio permanente della nuova legge, che Gesù Cristo lasciò alla sua Chiesa, da offrirsi a Dio per mano dei suoi sacerdoti.
  2. Che cos'è la santa Messa?
    La santa Messa è il sacrificio del Corpo e del Sangue di Gesù Cristo offerto sui nostri altari sotto le specie del pane e del vino, in memoria del sacrificio della Croce.
  3. Il sacrificio della Messa è il medesimo della Croce?
    Il sacrificio della Messa è sostanzialmente il medesimo della Croce in quanto lo stesso Gesù Cristo, che si è offerto sulla Croce, è quello che si offre per mano dei sacerdoti, suoi ministri, sui nostri altari; ma in quanto al modo con cui viene offerto il sacrificio della Messa differisce dal sacrificio della Croce, pur ritenendo con questo la più intima ed essenziale relazione.

venerdì 19 gennaio 2018

Conversione folgorante: da Mohammed al-Sayyid al-Moussaoui a Joseph Fadelle

E se, oltre a farla finita con l'accoglienza indiscriminata e suicidaria, cominciassimo a fare proselitismo, che non significa coercizione, ma Annuncio dell'Unico che salva?

Già dignitario sciita, Joseph Fadelle, iracheno, si è convertito al cattolicesimo in seguito a un’intuizione sconvolgente. Ma non si lascia l’Islam tanto facilmente. Ancora oggi, ogni giorno ne paga il prezzo.
l vero nome di Joseph Fadelle è Mohammed al-Sayyid al-Moussaoui, nato nel 1964 in una delle più grandi famiglie dell’aristocrazia sciita d’Iraq, discendente dall’imam Ali, cugino del Profeta. Ignora praticamente tutto del cristianesimo fino al suo primo incontro con un cristiano, all’epoca del suo servizio di leva. Con lui ingaggia discussioni su islam e cristianesimo. Ha 23 anni. Massoud, che da principio guardava in cagnesco, comincia a poco a poco a intrigarlo. Come lo intrigherà uno dei suoi libri, intitolato I miracoli di Gesù, che si sarebbe messo a leggere un giorno in cui l’altro era assente, lasciandosi presto trasportare dal fascino di questo personaggio che non conosceva e che gli procurava, senza che sapesse dirne il motivo, «una gioia benefica». Da questo libro, Mohammed passa alla Bibbia, ma non senza aver attentamente e intelligentemente riletto il Corano, come gli aveva chiesto di fare Massoud.

«Tucho» Fernandez, l'ispiratore di Amoris Laetitia, lancia un attacco contro i cardinali Müller e Sarah

A giudicare da certi collaboratori di Bergoglio, c'è da rabbrividire su cosa ancora dovremo vedere!

Molto vicino al Papa, monsignor Victor Manuel Fernandez ha appena pubblicato un articolo sul quotidiano argentino La Nacion per denunciare l'atteggiamento dei cardinali Sarah e Müller che agiscono, ha detto, come se Francesco non fosse Papa. Rettore dell'Università Cattolica Argentina, Arcivescovo "ad personam" per grazia di Papa Francesco, autore di un libro intitolato Saname con tu boca. El arte de besar  [qui], chiamato familiarmente «Tucho», Fernandez ha fortemente influenzato la scrittura di Amoris laetitia come dimostra la conformità dei passaggi più controversi dell'esortazione con suoi scritti precedenti [qui]. Dietro le innovazioni di Papa Francesco c'è lui al 100%. Attaccando due cardinali noti per il loro conservatorismo, ma che non hanno mai qualificato come inaccettabili questi insegnamenti - neppure attraverso i Dubia [firmati peraltro da altri 4 cardinali -ndT] - il prelato argentino lascia intuire un'escalation nell'opera di destabilizzazione.

Venerdì 19 gennaio. La Preghiera di Riparazione

Ricordiamo che oggi, venerdì, è il giorno dedicato alla nostra Preghiera di Riparazione secondo le modalità, complete delle Litanie del Sacro Cuore, che trovate qui

Rimaniamo fedeli al nostro impegno nella preghiera di riparazione e continuiamo a pregare perché sia sventata l'introduzione della cosiddetta Messa ecumenica, che vanifica totalmente il Santo Sacrificio, con annesse catechesi dei protestanti nelle nostre Chiese. 
Preghiamo anche perché il Signore voglia presto darci Santi Pastori che possano guidare i fedeli in questa epoca di smarrimento, di confusione e di empietà e sostenga quelli che si espongono con parresìa. 

Per la nostra formazione, continuiamo la lettura della “Vita di Martino”, di Sulpicio Severo. Il testo potrà anche essere scaricato in formato pdf cliccando qui; in tal modo potrete è possibile conservare la biblioteca di letture di formazione.

giovedì 18 gennaio 2018

Idolatria del Migrante - Federico Trotta

Eccoci, siamo arrivati: quella del “migrante” è diventata ormai una figura idolatrata. In particolare, lo è diventata sia nel mondo del clero che in quello laico (o, meglio, in una parte di essi).

Prima di vedere entrambe queste idolatrie – che hanno scopi e ragioni diverse – dobbiamo passare attraverso alcune precisazioni etimologiche.

Il termine “migrante” è un neologismo

Il dizionario Treccani ci dice che “fin dall’Ottocento, migrante era adoperato in concomitanza con emigrante”, dove con “emigrante” si intende “chi emigra”, in particolare chi espatria, temporaneamente o definitivamente, a scopo di lavoro. “Emigrante, come dice l’etimo, sottolinea il distacco dal paese d’origine, calca sull’abbandono da parte di chi ne esce, come segnala anche l’etimologico e- da ex- latino. Ad emigrante, proprio per via di quel prefisso (che è e-ex latino, che indica proprio la separazione, il distacco, qualcosa che non è più, NdA), ma anche a causa del precipitato storico che si è sedimentato nell’uso della parola, si associa l’idea del permanere di un’identità segnata dal disagio del distacco, e dunque l’allusione a una certa difficoltà di inserimento nella nuova realtà di vita.”

Vox populi... cominciano ad essere molti a non tacere.

Significativo articolo da Il Giornale. 
Ricordiamo il fondamento della Vox populi: «In modo proporzionato alla scienza, alla competenza e al prestigio di cui godono [i fedeli], essi hanno il diritto, e anzi talvolta anche il dovere, di manifestare ai sacri Pastori il loro pensiero su ciò che riguarda il bene della Chiesa; e di renderlo noto agli altri fedeli, salva restando l’integrità della fede e dei costumi e il rispetto verso i Pastori, tenendo inoltre presente l’utilità comune e la dignità della persona»
(Codice di Diritto Canonico, Can. 212 § 3):

Le sottoscrizioni sono già oltre 3.600. La lettera firmata da “ex musulmani” [qui] contro Papa Francesco e il suo “insegnamento sull’islam” in un modo o nell’altro ha fatto parlare di sé.

Alcuni hanno criticato la credibilità della petizione, aperta a tutti i fedeli senza il coinvolgimento di teologi o studiosi del Diritto Canonico. Eppure da Italia, Francia, Germania e Gran Bretagna continuano ad arrivare adesioni che i promotori sperano di presentare a Sua Santità per fargli capire che “non si possono servire allo stesso tempo la Chiesa e l’islam”.