Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

mercoledì 30 novembre 2016

Per il vescovo di Filadelfia «i problemi sollevati da Amoris laetitia devono essere affrontati in modo onesto e diretto»

Rispondendo a una domanda del Catholic World Report a proposito dei dubia sollevati da quattro cardinali in merito all’interpretazione del capitolo VIII dell’esortazione apostolica Amoris laetitia, dopo aver affermato: «l'impegno del Santo Padre per l'integrità del matrimonio e della famiglia è molto evidente. L'ho visto da vicino l'anno scorso al Meeting mondiale delle famiglie. il vescovo di Philadelphia, monsignor Charles Chaput aggiunge: «Se l'Amoris laetitia contiene elementi che alcuni studiosi cattolici seri vedono come ambigui, i problemi che sollevano devono essere affrontati in modo onesto e diretto». 
In un contesto come quello del mondo occidentale, dove «la cultura non è favorevole al Vangelo», i cristiani si confrontano con «confusione e mancanza di chiarezza» sui temi del matrimonio, della famiglia e dell’identità sessuale. E bisogna ricordare che «l’ambiguità circa la comunione ai divorziati risposati civilmente influisce sulla nostra comprensione non di uno, ma di due sacramenti: il matrimonio e l’eucaristia».
«I nostri orientamenti diocesani per Amoris laetitia, emessi a luglio, sono emersi da una consultazione molto approfondita. E sono stati bene accolti. Altri vescovi hanno preso misure simili, e spero che altri facciano lo stesso. Ѐ responsabilità del vescovo locale governare e insegnare». [Estratto Catholic World Report]

1° dicembre. Continuiamo l'Operazione 'Assalto al Cielo' del 1° di ogni mese col Cardinale Burke

Vedi precedenti quiquiquiquiquiquiqui - qui - qui - qui - qui.
E davanti alla Vergine di Czestochowa: qui - qui.

Domani, giovedì 1° dicembre, come il primo giorno di ogni mese, Sua Eminenza il Cardinale Raymond Leo Burke celebrerà la Santa Messa a Roma alle 7.00 ora locale e, dopo, pregherà il Santo Rosario per 'prendere d'assalto il Cielo' con la Preghiera. 


Ricordiamo a tutti voi, compagni Guerrieri del Rosario che ci uniremo dai quattro angoli della terra per elevare insieme la nostra voce al Cielo. Gli oltre 55.000 Guerrieri del rosario reciteranno il Santo Rosario e prenderanno d'assalto il Cielo con la Preghiera, in unione alla Santa Messa celebrata dal Cardinale Burke.
Quando direte il vostro Rosario, ricordate di pregare per le intenzioni di tutti i Guerrieri del Rosario, così come loro pregano anche per le vostre.
« Il potere del Rosario è superiore ad ogni descrizione! » affermava l'Arcivescovo Fulton Sheen. Usate dunque questa preghiera potente per prendere d'assalto il Cielo e rivolgere a Dio e alla Benedetta Vergine Maria le seguenti intenzioni:

martedì 29 novembre 2016

Ferrara S.Maria in Vado 29-11/7-12. Novena dell'Immacolata

AVE MARIA!

Con piacere comunichiamo che dal 29/11 al 7/12 p.v. si terrà, tutte le sere alle ore 21, presso la Basilica Parrocchiale di S. Maria in Vado, a cura della Fraternità Sacerdotale Familia Christi, la Novena dell’Immacolata secondo l’Antico Rito e con il canto popolare dello “Stellario”, come riporta il volantino in calce.
Ricordiamoci dell’Immacolata, per affrettare il Trionfo del Suo Cuore Immacolato!

Chiesa e post concilio: Novena all'Immacolata Concezione. Dal 29 novembre al 7 dicembre

Chiesa e post concilio: Novena all'Immacolata Concezione. Dal 29 novembre al 7 dicembre

Il papa potrebbe togliere la berretta ai cardinali dei “DUBIA”. La minaccia adombrata dal decano della Rota, Pinto

3 dicembre. Aggiornamento di Marco Tosatti [qui]. parziale rettifica di Pinto; ma la sostanza resta.

Inaudito! Leggo ora sul blog di Marco Tosatti. L'ennesimo esempio di arroganza modernista, intimidatoria e senza argomenti. Siamo forse arrivati alle misericordiose minacce?
Pensavo che forse non è un bene dare risonanza a queste che in fondo potrebbero essere solo voci tipo gossip. Tuttavia, la posizione del dichiarante è tale da suscitare per lo meno indignazione oltre che sconcerto per come si stia cadendo in basso.
Commento di un lettore, da estrarre: In ogni caso i Dubia restano sul tavolo della CdF, con o senza berretta rossa, ed è inutile che si cerchi di spostare l'attenzione su altro, alzando cortine di fumo, come questa.
Dopo aver dogmatizzato il Vaticano II, dogmatizzano anche i Sinodi; Fra un po' dogmatizzeranno anche i verbali dei consigli pastorali parrocchiali.
Induriamo anche noi il volto, come fece Gesù salendo a Gerusalemme. 

Mons. Pio Vito Pinto, Decano della Rota Romana, cioè l’ente che decide in ultima analisi nel campo delle nullità matrimoniali, ha avanzato l’ipotesi che il Pontefice regnante potrebbe anche privare della porpora i quattro cardinali che seguendo una prassi consolidata nella Chiesa hanno chiesto alla Congregazione della Fede, e di conseguenza al Papa, di chiarire cinque “Dubia” relativi alla Amoris Laetitia.

Pinto, noto per il suo zelo super erogatorio nei confronti del Pontefice, parlava in una conferenza all’Università Ecclesiastica di San Damaso a Madrid. Pinto sosteneva in buona sostanza che chiunque dentro la Chiesa avanzino dei dubbi sull’Amoris Laetitia, l’esortazione apostolica sulla famiglia resa nota tempo fa mettono in dubbio “due Sinodi dei vescovi sul matrimonio e la famiglia! Non un Sinodo ma due! Uno ordinario e uno straordinario. Non si può dubitare dell’azione dello Spirito Santo!”. [Con la differenza è che i Dubia sono ricchi di motivazioni teologiche serie e argomentate, queste sono affermazioni apodittiche!]

Battaglia in Vaticano sulla dottrina? Certo, ma anche sui quattrini.

Sta cambiando il vento, come effetto dei contraccolpi dell'esito delle recenti elezioni americane e del movimento trasversale direzione anti-mondialista e quanto vi si ricollega? Interessante l'articolo ripreso di seguito.

Battaglia in Vaticano sulla dottrina? Certo, ma anche sui quattrini. Bergoglio predica la povertà? Certo, ma, secondo i bene informati, chiusi i microfoni e spente le telecamere, i maneggioni della finanza hanno campo libero. Nello Ior? Neanche per sogno. 

La «banca del Papa» oggi non nasconde nulla, se non altro perché nei nove mesi che intercorsero fra la defenestrazione di Ettore Gotti Tedeschi e l’arrivo del suo successore, il tedesco Ernst von Freyberg, una quantità considerevole di fondi fu girata su banche estere, in maggior parte connesse con Goldman&Sachs e Jp Morgan. 

Agostino Nobile. Al fisico Rovelli non piace chi crede in Dio

Sul sito Corriere della Sera, sabato 26 novembre 2016 hanno pubblicato un articolo del fisico Carlo Rovelli: “Non mi piace chi teme l’inferno - La risposta del fisico a chi gli chiede perché non crede in Dio” [qui].

Beh, mi sono detto, è uno dei tanti intelligentoni che sparano sentenze per consolidare un posto al sole nel mondo mediatico. Però, una risposta a questi presunti atei ogni tanto va data.
Dai riconoscimenti ricevuti per la sua materia di studio, la “gravità quantistica a loop”, il fisico Rovelli dovrebbe essere un professionista serio, ma eccellere in una attività non significa essere tuttologi. Anzi, per l'esattezza, chi vuole raggiungere certi traguardi è costretto a impegnare così tanto tempo nel suo lavoro che spesso non sa nemmeno in quale mondo vive.
Sembra che il professore non si ponga problemi nel giudicare una “materia” che richiede quel tipo di conoscenza e, soprattutto, quel tipo di sensibilità che permette di intuire aspetti cui la razionalità da sola non arriva. Cosa che confermano molti scienziati, consapevoli che le maggiori scoperte non sono avvenute attraverso formule e ragionamenti, ma grazie all'intuizione, se non per caso.

Adesso rispondiamo ai lamenti del professor Rovelli.

lunedì 28 novembre 2016

Invito allo studio. Due testi: Mons. Brunero Gherardini e Padre Serafino Lanzetta preceduti da una essenziale introduzione

La Chiesa non nasce e non finisce col Concilio [Vaticano II], così come non può rimanere arroccata al pre-Concilio. 

Trovate di seguito:
  • Introduzione a cura di Maria Guarini 
  • Appello di Mons. Gherardini a Benedetto XVI
  • Recensione di p. Serafino Lanzetta del testo Concilio Ecumenico Vaticano II. UN DISCORSO DA FARE, Casa Mariana Editrice, Frigento 2009
Introduzione
Proprio in ragione di un’evoluzione della comprensione della verità e non di una mutazione della verità in sé, il Vaticano II fa parte dell’unica vita della Chiesa, n’è un momento solenne ed espressivo di tutta la storia che lo ha preceduto e in questo modo diventa anche profezia per il tempo che verrà. La Chiesa «non è una successione di quanti, ma una sua ininterrotta ed armonica durata, della quale ogni Concilio Ecumenico è un momento essenziale, organicamente – direi perfino “biologicamente” – collegato con quelli che l’avevano preceduto, costituendo con essi il patrimonio “biologico”, grazie al quale la Chiesa ha finora vissuto, vive e vivrà»
Nonostante l'ostinato silenziamento e la drammatica damnatio memoriae, cui la gerarchia egemone le ha sottoposte, non sono mancate le vigili sentinelle alla quali continueremo a dar voce: i molti studiosi a partire da Romano Amerio, Mons. Spadafora, Roberto De Mattei (sul piano storico), Mons. Gherardini e Mons. Schneider (sul piano teologico e pastorale) ed altri, compreso Mons. Lefebvre. Non dobbiamo permettere che la delegittimazione da parte dei corifei attualmente in auge ne offuschi o addirittura ne vanifichi l'impegno sapiente e con esso il nostro impegno che anche da loro trae linfa e fondamento.
Per questo pubblico di seguito l'Appello rivolto da Mons. Gherardini a Benedetto XVI, a conclusione del suo Libro: Concilio Ecumenico Vaticano II UN DISCORSO DA FARE, Casa Mariana Editrice, Frigento 2009, a suo tempo fatto proprio da numerosi studiosi teologi e pastori, assolutamente attuale e da non scindere dai Dubia dei 4 Cardinali e dalla recente Dichiarazione pubblica di Mons. Schneider, per i motivi esposti qui e relativi rimandi, proprio oggi che il tarlo modernista che da tempo erodeva la Chiesa si impone con spavalderia.
Torno a sottolineare che quest'ultima iniziativa costituisce un momento 'forte', un momento di grande afflato ecclesiale che va riallacciato anche all'Appello inviato da un gruppo di 45 studiosi, prelati e sacerdoti cattolici al Collegio dei Cardinali : L’esortazione apostolica Amoris laetitia: una critica teologica, con il quale è stato chiesto a Papa Francesco di “ripudiare” le ritenute “proposizioni erronee” presenti nell’Amoris Laetitia. Appello seguito dalla Dichiarazione di fedeltà all’insegnamento immutabile della Chiesa sul matrimonio e alla sua ininterrotta disciplina, sottoscritto in partenza da 80 personalità cattoliche, che ha raccolto migliaia di adesioni. Senza dimenticare la primissima autorevole richiesta di chiarimenti, quella di Mons. Athanasius Schneider : Il paradosso delle interpretazioni contraddittorie di «Amoris laetitia». Dunque la sanior pars dei nostri Pastori non manca di un popolo che guarda a loro come punti di riferimento certi e provvidenziali.

Di seguito alla Supplica che intendeva "aprire il discorso da fare" a conclusione del testo di Mons. Gherardini, ne pubblico la magistrale recensione di Padre Serafino Lanzetta, già FI. Vi rimando anche all'intervento di Mons. Athanasius Schneider - sostanzialmente in linea con lo stesso "discorso da fare" -, nel corso del Convegno sul Vaticano II - 16-18 dicembre 2010 [sintesi sul Convegno qui].

Kilian Martin. I buoni pastori non sono eretici

L’articolo qui di seguito è apparso su Katholisch.de, cioè «il portale Internet della Chiesa cattolica tedesca». Ciò che non è stato sottolineato è la derubricazione della lettera dei cardinali da atto solenne e dovuto per ripareggiare la verità a dibattito esistenziale della Chiesa. Verremo mai fuori da questo ginepraio?

Cardinali che chiedono al Papa chiarezza non sono eretici, bensì adempiono il loro dovere episcopale.
Joachim Meisner, Walter Brandmüller, Raymond Burke e Carlo Caffarra, perciò, con la loro lettera hanno adempiuto al compito loro affidato: consigliare e sostenere il Papa nel cuore dei problemi e nel retto governo della Chiesa. Ora, in una consultazione che sia di buona qualità, vanno ascoltate anche le interrogazioni a riguardo delle decisioni gravi.
Invece un vescovo della Grecia erroneamente rimprovera i Cardinali di diffondere l’eresia. Che Frangkiskos Papamanolis si trovi in errore, lo dimostra la definizione del concetto: Eretico è chi mette in dubbio o addirittura rifiuta una verità di fede definita. Nessuno dei quattro Cardinali si è macchiato di questo reato, perché anzi essi entrano in campo proprio per favorire una maggiore chiarezza circa le Verità della Chiesa.

domenica 27 novembre 2016

Amicizia Sacerdotale Summorum Pontificum. Esercizi 2017

cliccare sull'immagine per ingrandire
Il Sodalizio "Amicizia Sacerdotale Summorum Pontificum" organizza il 7° corso di Esercizi spirituali per sacerdoti, religiosi e anche seminaristi. Roma, 19-25 febbreaio 2017
Gli Esercizi spirituali inizieranno alle ore 19,00 della domenica con il canto del Veni Creator e i Vespri. Gli Esercizi si concluderanno col canto del Te Deum e la Benedizione Eucaristica di sabato 25 febbraio alle ore 12,00 e il pranzo.
Sede: la Casa di Esercizi dei Padri Passionisti, Piazza Santi Giovanni e Paolo in Roma (Celio). 

Info: +39 330.702501
e-mail: amiciziasacerdotale@gmail.com

Predicatore degli Esercizi spirituali: Rev.mo P. Cassian Folsom O.S.B,
Tema: La Sacra Liturgia: Fons sanctitatis

N.B. Si ricorda ai sacerdoti che gli Esercizi si svolgeranno in assoluto silenzio e che è previsto indossare la veste talare o l'abito religioso. Le celebrazioni si svolgeranno secondo la Sacra Liturgia latino-gregoriana. 
È necessario portare la biancheria personale per la celebrazione individuale della Santa Messa quotidiana (amitto,camice, cingolo, purificatoio), la cotta, la berretta e il Breviarium Romanum (con i testi dei salmi della Vulgata) per la recita delle Ore canoniche.

La partecipazione è aperta anche ai religiosi ne ai seminaristi. Quota: Euro 400

27 novembre. Supplica alla Madonna della Medaglia miracolosa

Da recitarsi alle 17 del 27 novembre, festa della Medaglia Miracolosa, in ogni 27 del mese e in ogni urgente necessità.

Immagine della Vergine - Roma, S.Andrea delle Fratte, luogo
della conversione di Ratisbonne e delle Medaglie miracolose
O Vergine Immacolata, noi sappiamo che sempre ed ovunque sei disposta ad esaudire le preghiere dei tuoi figli esuli in questa valle di pianto, ma sappiamo pure che vi sono giorni ed ore in cui ti compiaci di spargere più abbondantemente i tesori delle tue grazie. Ebbene, o Maria, eccoci qui prostrati davanti a te, proprio in quello stesso giorno ed ora benedetta, da te prescelta per la manifestazione della tua Medaglia.

Noi veniamo a te, ripieni di immensa gratitudine ed illimitata fiducia, in quest'ora a te sì cara, per ringraziarti del gran dono che ci hai fatto dandoci la tua immagine, affinché fosse per noi attestato d'affetto e pegno di protezione. Noi dunque ti promettiamo che, secondo il tuo desiderio, la santa Medaglia sarà il segno della tua presenza presso di noi, sarà il nostro libro su cui impareremo a conoscere, seguendo il tuo consiglio, quanto ci hai amato e ciò che noi dobbiamo fare, perché non siano inutili tanti sacrifici tuoi e del tuo divin Figlio. Sì, il tuo Cuore trafitto, rappresentato sulla Medaglia, poggerà sempre sul nostro e lo farà palpitare all'unisono col tuo. Lo accenderà d'amore per Gesù e lo fortificherà per portar ogni giorno la propria croce dietro a Lui. Questa è l'ora tua, o Maria, l'ora della tua bontà inesauribile, della tua misericordia trionfante, l'ora in cui facesti sgorgare per mezzo della tua Medaglia, quel torrente di grazie e di prodigi che inondò la terra. Fai, o Madre, che quest'ora, che ti ricorda la dolce commozione del tuo Cuore, la quale ti spinse a venirci a visitare e a portarci il rimedio di tanti mali, fai che quest'ora sia anche l'ora nostra: l'ora della nostra sincera conversione, e l'ora del pieno esaudimento dei nostri voti.

don Elia. Scacco matto?

Scacco matto solo se si fanno i conti senza il Soprannaturale...

Nota preliminare per chi, respingendo in toto il Concilio, pone l'accento sui frutti amari...
I frutti del Vaticano II meriterebbero un discorso a parte. In sintesi si può dire che bisogna anzitutto isolare le innovazioni dottrinali non accettabili, che (eccetto la collegialità) si trovano in testi privi di autorità dogmatica, come quelli sull'ecumenismo, sulla libertà di coscienza e sulle religioni non cristiane. Poi occorre segnalare i passi ambigui o discutibili, che rappresentano delle falle o degli spiragli per giustificare la successiva sovversione che del Concilio si è fatta scudo. Infine si può apprezzare il beneficio consistente non tanto in un progresso dottrinale, quanto in un modo nuovo di presentare la Chiesa e la sua fede, il quale ha consentito, in chi era ben disposto e ancorato alla dottrina tradizionale, un'adesione più profonda e personale al deposito trasmesso dalla Tradizione.
E' vero che, storicamente, una minoranza prese surrettiziamente il controllo delle procedure e delle commissioni per introdurre nei testi i germi della dissoluzione, ma non poté imporre completamente la sua visione distorta, tanto è vero che i documenti citano continuamente la Scrittura, i Padri e il Magistero precedente. Un approccio equilibrato al Vaticano II richiede certo una buona preparazione teologica, che non tutti hanno; per questo raccomando la lettura critica che ne fanno padre Lanzetta, monsignor Gherardini e (dal punto di vista storico) il professor De Mattei.
Fiant dies eius pauci, et episcopatum eius accipiat alter
(Sal 108, 8).

Pregare con queste parole ispirate dallo Spirito Santo: se non altro possiamo fare questo. Quando si ha di fronte un muro di gomma, a che serve protestare o argomentare? Quando dall’altra parte si evita sistematicamente di entrare nel merito delle questioni e ci si sottrae regolarmente al confronto dirottando il discorso su psicologismi stantii miranti a squalificare l’obiettore, tacciato di rigido, fariseo, insensibile e ottuso…? Quando l’interlocutore ha una mentalità idealistica e gnostica che pensa la realtà in termini di processo intrinseco alla storia, indipendente dal volere e dall’agire degli individui, consacrandolo con l’etichetta di Spirito Santo…? Quando tale individuo giustifica le sue aberrazioni come naturale maturazione di un concilio per molti aspetti controverso, le cui “aperture” avrebbero innescato un motus divenuto proprio con lui – vedi caso – in fine velocior…? Quando costui utilizza machiavellicamente tutto (comprese le opposizioni) a proprio vantaggio, perché per lui l’unica cosa che conta è raggiungere l’obiettivo, non importa con quali mezzi…?

sabato 26 novembre 2016

Dalla parte del Papa (senza se e senza ma)

Gustosa lettura. L'articolo gioca sarcasticamente sul paradosso, capovolge la realtà in fiction e la fiction in realtà.


Ho notato che ultimamente l’“assalto mediatico” al Vaticano è aumentato di intensità. Tutti avranno visto, per esempio, l’ultimo film di Nanni Moretti, Habemus Papam, che porta sullo schermo uno delle più assurde fantasie del laicismo contemporaneo: le “dimissioni” di un pontefice.
Da questo primo attacco “cinematografico” è scaturita addirittura una serie televisiva, Pope Francis (firmata da un altro regista italiano, Paolo Sorrentino), della quale proprio ieri si è conclusa la prima stagione.
Ora, già il fatto che lo sceneggiato di Sorrentino parta esattamente dal punto in cui si conclude Habemus Papam, ovvero dalle dimissioni del precedente pontefice (chiamato “Benedetto XVI” probabilmente in onore di uno dei racconti della leggendaria collana Urania, Il dilemma di Benedetto XVI), mi fa pensare che tutto questo faccia parte di un “piano” coordinato da chissà chi.
Quello che però mi preoccupa maggiormente è la spudoratezza con cui Sorrentino ha voluto rappresentare il suo Papa immaginario, un gesuita argentino che si fa chiamare “Francesco” interpretato dall’attore gallese Jonathan Pryce. Il Papa di Sorrentino ne combina di tutti i colori sin dalla prima puntata: rifiuta di indossare i paramenti tradizionali, afferma che “non bisogna giudicare i gay”, si fa i selfie ecc…

Lettera a Benedetto XVI per la pubblicazione della parte restante del terzo segreto di Fátima

Nella nostra traduzione da OnePeterFive

Resa pubblica una lettera privata al Papa emerito Benedetto XVI
Maike Hickson, OnePeterFive, 18 novembre 2016

Un appello accorato per la pubblicazione della parte restante del terzo segreto di Fátima

La recente iniziativa coraggiosa e incoraggiante rappresentata dalla Lettera dei quattro cardinali a Papa Francesco ha dato nuovo vigore anche ai fedeli e ha infuso in loro fiducia nel fatto che si stia organizzando una resistenza efficace contro le affermazioni eretiche dell’esortazione post-sinodale di Papa Francesco, l’Amoris Laetitia. Essa incoraggia noi tutti a continuare a rivendicare l’integrità della Verità cattolica, confidando nel fatto che Dio ci concederà la Grazia necessaria e i mezzi prudenti se realizziamo fedelmente quello che Lui vuole che facciamo.

venerdì 25 novembre 2016

Appello per la ricostruzione della chiesa del Sacro Cuore a Tolentino (MC)

Le violente scosse di terremoto del 26 e del 30 ottobre scorso hanno reso inagibile la Chiesa del Sacro Cuore e San Benedetto da Norcia a Tolentino di proprietà dell’omonima Confraternita fondata nel 1805 dal Vescovo San Vincenzo Maria Strambi.
La Chiesa, dove viene regolarmente celebrata la Santa Messa nel venerabile rito antico (Summorum Pontificum), non usufruisce di alcuna sovvenzione.
Dal 1805  i Confratelli “sacconi”  hanno sempre donato tutto quel che avevano e , dopo il sisma del 24 agosto scorso, hanno ospitato con generosità le celebrazioni di due comunità parrocchiali “in primis” l’Adorazione quotidiana del Santissimo Sacramento.
Ora, avendo speso ogni nostra  risorsa economica per la totale ristrutturazione della chiesa dopo il terremoto del 1997, sappiamo che da soli non ce la possiamo fare.
Questo nuovo, terribile terremoto non ha intaccato minimamente la nostra volontà di riaprire presto la Chiesa al Culto Divino  ed anzi le scosse hanno innestato ancor più nei nostri cuori il cui seme che ci è stato consegnato dal Santo Vescovo Fondatore al momento della repressione napoleonica : confidare sempre nella protezione del Sacro Cuore di Gesù , della Madonna Santissima e dei Santi le cui Reliquie sono venerate e gelosamente custodite nella nostra chiesa.

Fabio Adernò. MISERICORDIA ET… VERITAS

Ringrazio Fabio Adernò, noto per essere tra i più giovani avvocati del Tribunale Apostolico della Rota Romana, per averci inviato questo suo Commento giuridico-pastorale circa alcuni contenuti della Lettera Apostolica a conclusione del Giubileo Straordinario. Molti gli elementi di riflessione e approfondimento.

MISERICORDIA ET… VERITAS
Commento giuridico-pastorale circa alcuni contenuti della Lettera Apostolica a conclusione del Giubileo Straordinario.
di Fabio Adernò
Avvocato del Tribunale Apostolico della Rota Romana

Lo sciame di commenti che si è diffuso allo scoccare di mezzogiorno di lunedì 21 novembre scorso circa il contenuto della Lettera Apostolica Misericordia et misera (MM), con la quale Papa Francesco traccia un bilancio dell’Anno giubilare straordinario della Misericordia appena conclusosi e comunica alcune Sue disposizioni, impone in coscienza agli “addetti ai lavori” un doveroso e necessario commento di ordine giuridico-pastorale, atto a chiarire alcuni punti che, malintesi da buona parte dei mezzi di comunicazione, possano apparire, prima facie, controversi quantomeno nella loro comprensione.
Il nostro non vuol essere un commento all’intera Lettera Apostolica – per cui si rimanda alle parole di Mons. Fisichella durante la conferenza stampa di presentazione del Documento pontificio – ma ci si limita ad offrire un servizio ermeneutico limitatamente al n. 12, il cui contenuto riguarda direttamente il Diritto Canonico.

Venerdì 25 novembre. La Preghiera di Riparazione

Ricordiamo che oggi, venerdì, è il giorno dedicato alla nostra Preghiera di Riparazione secondo le modalità, complete delle Litanie del Sacro Cuore, che [trovate qui].

Altre notizie e avvisi su Riscossa Cristiana [qui].

La lettera pastorale Misericordia et misera è l’ennesimo atto di magistero criptato, volutamente ambiguo; in questo caso però la gravità è eccezionale, perché si è voluto banalizzare il crimine abominevole dell’aborto. Siamo perciò impegnati a pregare in riparazione di questo gravissimo oltraggio al Sacro Cuore di Gesù; rinnoviamo anche le preghiere affinché il Signore doni Santi Pastori alla Sua Chiesa. 

Per la nostra formazione, leggiamo la seconda parte de L'Orazione Conferenza IX, tratta dalle Collationes di San Giovanni Cassiano. Il testo potrà anche essere scaricato in formato pdf cliccando qui; in tal modo potrete costituire e conservare la vostra biblioteca di letture di formazione.

giovedì 24 novembre 2016

Dichiarazione pubblica del Vescovo Athanasius Schneider a sostegno dei 4 Cardinali

Riprendiamo nella nostra traduzione dal sito OnePeterFive il testo integrale della dichiarazione di Sua Eccellenza Athanasius Schneider, Vescovo Ausiliare dell'Arcidiocesi di Santa Maria ad Astana.

" Non abbiamo alcun potere contro la verità, ma per la verità " (2 Cor. 13: 8)

La voce profetica di quattro cardinali della Santa Chiesa Cattolica Romana

Mossi da una "preoccupazione pastorale profonda" quattro cardinali della Santa Romana Chiesa, Sua Eminenza Joachim Meisner, Arcivescovo emerito di Colonia (Germania), Sua Eminenza Carlo Caffarra, Arcivescovo emerito di Bologna (Italia), il cardinale Raymond Leo Burke, Patronus del Sovrano militare ordine di Malta, e sua Eminenza Walter Brandmüller, presidente emerito della Pontificia Commissione di Scienze storiche, hanno pubblicato il 14 novembre, 2016, il testo di cinque domande, denominate  dubia  (dal latino = "dubbi"), che il precedente 19 settembre 2016, hanno inviato al Santo Padre e al Cardinale Gerhard Müller, prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, insieme ad una  lettera di accompagnamento. I cardinali chiedono a Papa Francesco di chiarire il "grave disorientamento e grande confusione" circa l'interpretazione e l'applicazione pratica, in particolare del capitolo VIII, dell'Esortazione Apostolica Amoris Laetitia  e suoi passaggi in materia di ammissione dei divorziati risposati ai sacramenti e sull'insegnamento morale della Chiesa.

Alcune riflessioni in merito alle risposte fornite dal Prof. Buttiglione sui cinque “Dubia”

Importante dissentire o porsi interrogativi con lo stile dei figli di Dio, dal cuore aperto all'amore per la Verità e alla premura nei confronti dei fedeli, sine ira et studio ma con la dovuta attenzione. Come in questa nuova condivisione di Giuseppe Fallica, che ringraziamo di cuore.

L’accademico Rocco Buttiglione nel sito Vatican Insider [qui] ha fornito una sua personale risposta ai Dubia [qui] formulati dai cardinali Walter Brandmüller, Raymond L. Burke, Carlo Caffarra e Joachim Meisner (in merito ad Amoris Laetitia), su cui ad avviso di chi scrive è utile riflettere, perché essa costituisce un paradigma degli equivoci, non solo teologici, in cui cadono coloro che rifiutano la dignità, prima ancora che la correttezza, delle domande formulate al pontefice dai sopraccitati cardinali.

mercoledì 23 novembre 2016

Padre Antonio Spadaro definisce i 4 cardinali che hanno scritto al Papa come "lingue di vermi"

Chi non ama la Verità non ha altra difesa che l'offesa e l'arroganza.
"I Gesuiti non hanno resa incerta la verità, però hanno resa certa la loro empietà". (Blaise Pascal, I Pensieri, n. 902)
Il gesuita Padre Antonio Spadaro, "portavoce" non ufficiale di Papa Francesco, su Twitter ha paragonato i 4 cardinali che hanno scritto una lettera di richiesta di chiarimenti al Santo Padre a Gríma Vermilinguo (un personaggio di Arda, l'universo immaginario fantasy creato dallo scrittore inglese Tolkien e uno dei personaggi del famoso romanzo Il Signore degli Anelli). Per la cronaca Vermilinguo è un soprannome assegnatogli dal personaggio Gandalf perchè, da consigliere di Re Théoden di Rohan era ritenuto, in realtà, esecutore degli ordini impartitigli da Saruman. Etimologicamente "Grima" deriva dall'antico inglese o islandese e può significare "maschera", "casco" o "fantasma", ma il nome potrebbe avere anche qualche collegamento con la parola inglese "grim", che, tra le tante traduzione, può significare "brutto". Il cognome "Vermilinguo" è invece la traduzione dell'inglese "Wormtongue", formato dalla parole "worm" (verme) e "tongue" (lingua). Secondo quest'ultima accezione, dunque, Padre Spadaro avrebbe considerato i 4 cardinali come "delle lingue di vermi"... Fonte

Correzione del 27 novembre 2016 
Risulta che Padre Spadaro ha specificato che in realtà la sua risposta era rivolta ai suoi critici su Twitter.

Il magistero dei media e il magistero non più neppure liquido, ma gassoso...

Nella lettera Apostolica Misericordia et misera, dopo aver detto che l'aborto è un atto orribile, il papa ha esteso la possibilità di assoluzione per chi si pente e sceglie di intraprendere il cammino di conversione. Ѐ evidente, come si può ben vedere dai titoli raccolti nell'immagine a lato, che i media storpiano le notizie attraverso la loro griglia ideologica e generano fraintendimenti. E, però, non c'è nessuna autorità religiosa che li smentisce, anzi sembra incoraggiare comportamenti nel senso buonista.
E non ci sono solo i media di regime ma molti 'benpensanti' (vedi Introvigne, Buttiglione, ecc.) e molta parte del clero che si prodigano a sostenere Bergoglio in chiave permissiva (perdono senza condizioni).
Inoltre, a prescindere dai fraintendimenti dei media, la Misericordia et misera è un chiaroscuro, appare pensata per confondere e non per guidare le anime. Tutto sembra appiattirsi: di fatto non è stata tolta la scomunica "latae sententiae", che è una censura gravissima riservata a un delitto, ché tale è l'aborto. Che senso ha non averla abrogata de jure, per poi vanificarla de facto, visto che qualunque prete può cancellarla? E, secondo la gerarchia delle norme, può una Lettera Apostolica contraddire il Diritto Canonico?

martedì 22 novembre 2016

Le differenze fra la Chiesa Cattolica e le chiese ortodosse

Le differenze fra la Chiesa Cattolica
e le chiese ortodosse

Il Cristianesimo ortodosso (“ortodossia” significa “corretta opinione”) si chiama così perché convinto di applicare la vera volontà di Gesù Cristo.  Esso si esprime in comunità autocefale (cioè aventi in sé il proprio capo), che solitamente vengono erette al rango di patriarcato. Queste comunità sono in comunione fra loro, ma agiscono indipendentemente le une dalle altre. Vi sono poi alcune comunità autonome e semiautonome che hanno un notevole grado di autogoverno, ma non possono definirsi di governo proprio nel vero senso della parola, perché l’elezione del loro primate viene formalmente approvata dal sinodo della “chiesa” autocefala da cui dipendono.

Archiviate le accuse contro padre Stefano Manelli, il fondatore dei Frati Francescani dell’Immacolata.

Siamo felici di registrare la notizia fornita da Marco Tosatti [qui]. Potete consultare qui l'indice degli articoli sulla tormentata vicenda, non ancora conclusa sul fronte ecclesiale.
Osserva E.P.: È solo l'ennesimo episodio della Chiesa conciliare che ama castrare sé stessa.
Ricordiamo, infatti, che dallo scorso otto settembre (una data, un programma) i nuovi Frati Francescani della Bergogliata:
* non sono più quelli fondati da P. Manelli con P. Pellettieri,
* non sono più quelli approvata nel 1990 dalla Santa Sede con il Sommo Pontefice San Giovanni Paolo II,
* non sono più quelli eretti nel 1998, di Diritto Pontificio:
   – con il Voto Mariano primario e costitutivo,
   – con il Voto della Povertà di San Francesco,
   – quella personale e “comunitaria” -,
   – con l’ascetica e la mistica francescana (Libro della Santificazione),
   – con la Missionarietà secondo l’obbedienza,
   – con l’aggiunta del Motu Proprio “Summorum pontificum”.

Dopo circa un anno di indagini, il Pubblico Ministero presso il Tribunale di Avellino, Sost. Dott. A. Del Bene, ha chiesto l’archiviazione del procedimento nei confronti del religioso, il cui ordine é ancora commissariato, senza che sia stata data dopo anni, una motivazione valida da parte della Congregazione per i religiosi.

Padre Stefano Manelli, nel recente passato era stato oggetto di una campagna di stampa particolarmente virulenta, e che sembrava in realtà mossa e ispirata da qualcuno all’interno del suo ordine religioso. Accuse a effetto, dichiarazioni scandalistiche di ex suore, perfino il sospetto di un assassinio; la saga dei Francescani dell’Immacolata non si era fatta mancare nulla, e c’era stato nei mass media chi aveva seguito forse con troppo entusiasmo e senza grande spirito critico la marea interessata delle accuse.

lunedì 21 novembre 2016

Preti spudorati: il contro-concilio di Trento a Trento

Voluto fortemente dalla CEI, riportano le varie testate… che cosa?
Il contro-concilio di Trento!

clicca sull'immagine per ingrandire
Una mossa propagandistica che vuole suggellare con un gesto irriverente, dirompente e ai limiti della blasfemia la clamorosa svolta impressa da Bergoglio alla storia della Chiesa e alla dottrina cattolica apostolica.

Realizzato il giro di boa con la pseudo canonizzazione di Lutero tra le brume svedesi, i valenti preti italiani che fanno capo a quello che un tempo era il corpo episcopale cattolico, hanno pensato bene, d’accordo con l’“arcipelago” protestante della penisola, di sancire la resa incondizionata della neo-chiesa conciliare in quel di Trento: stessa città e stesse chiese in cui i vescovi cattolici del tempo condannarono in maniera irreformabile la rivoluzione del monaco tedesco contro la Chiesa di Cristo.

Non staremo qui a ricordare i presupposti dottrinali che imponevano la condanna della “riforma” protestante, anche perché non sono le disquisizioni teologiche che ci interessano, quanto la sana dottrina fondata sulle stesse parole di Nostro Signore: “il vostro parlare sia Sì Sì, No No, il resto viene dal maligno” e “dai loro frutti li riconoscerete”; ci limitiamo a ricordare che la “riforma” protestante fu il contesto in cui si diede inizio alla gestazione del mondo moderno, informato essenzialmente dall’irrefrenabile istanza di condurre la guerra a Dio.
Su questo aspetto è utile leggere l’ottima sintesi proposta ultimamente da Angela Pellicciari nel suo articolo: Gli amari frutti della dottrina luterana.

Lettera Apostolica Misericordia et misera. Validità del Sacramento della Riconciliazione amministrato dai sacerdoti della FSSPX

Nella lettera apostolica Misericordia et Misera [qui] il papa scrive: "fino a nuove disposizioni" resta valido il Sacramento della Riconciliazione amministrato nelle chiese officiate da sacerdoti della Fraternità San Pio X.  Il resto lo esamineremo con attenzione.
12. In forza di questa esigenza, perché nessun ostacolo si interponga tra la richiesta di riconciliazione e il perdono di Dio, concedo d’ora innanzi a tutti i sacerdoti, in forza del loro ministero, la facoltà di assolvere quanti hanno procurato peccato di aborto. Quanto avevo concesso limitatamente al periodo giubilare [vedi e qui] viene ora esteso nel tempo, nonostante qualsiasi cosa in contrario. Vorrei ribadire con tutte le mie forze che l’aborto è un grave peccato, perché pone fine a una vita innocente. Con altrettanta forza, tuttavia, posso e devo affermare che non esiste alcun peccato che la misericordia di Dio non possa raggiungere e distruggere quando trova un cuore pentito che chiede di riconciliarsi con il Padre. Ogni sacerdote, pertanto, si faccia guida, sostegno e conforto nell’accompagnare i penitenti in questo cammino di speciale riconciliazione.
Nell’Anno del Giubileo avevo concesso ai fedeli che per diversi motivi frequentano le chiese officiate dai sacerdoti della Fraternità San Pio X di ricevere validamente e lecitamente l’assoluzione sacramentale dei loro peccati.[vedi] Per il bene pastorale di questi fedeli, e confidando nella buona volontà dei loro sacerdoti perché si possa recuperare, con l’aiuto di Dio, la piena comunione nella Chiesa Cattolica, stabilisco per mia propria decisione di estendere questa facoltà oltre il periodo giubilare, fino a nuove disposizioni in proposito, perché a nessuno venga mai a mancare il segno sacramentale della riconciliazione attraverso il perdono della Chiesa.

Sosteniamo i cardinali della “Chiarezza”

Come sapete, il documento: “Fare chiarezza”. Nodi irrisolti dell'Amoris Laetitia. L'appello di quattro Cardinali al papa, è rimasto privo di risposta ed è stato reso pubblico, al fine di lanciare e approfondire la riflessione sui problemi sollevati, che riguardano l'intero edificio della morale cattolica. Esso rivolge al Papa 5 brevi domande sotto forma di “Dubia” che comportano un breve “responsum” (cioè una risposta “sì” o “no”). 
Ѐ giusto si sappia che le preoccupazioni dei cardinali sono condivise anche da molti fedeli, anche a fronte della gogna mediatica cui sono sottopposti con crescente accanimento in accuse e pretestuosi fraintendimenti su natura e scopi della loro iniziativa. Chi vuole pertanto può firmare la petizione promossa da Life SiteNews e condividerla.

domenica 20 novembre 2016

Leone XIII - Atto di Consacrazione del genere umano a Cristo Re

Nell'Anno Liturgico dell'Ordo Antiquior, e a coronamento di esso, la festa di Cristo Re è assegnata all'ultima domenica di ottobre, ultima Domenica prima della Festa di Tutti i Santi, che tali sono in virtù di Lui, mentre il Messale romano riformato, approvato da Paolo VI nel 1969, la colloca all'ultima domenica dell'anno liturgico. Dunque comunemente la si celebra oggi. 
Vi invito a leggere un articolo collocato tra le 'pagine fisse' del blog : La festa di Cristo Re nella storia, nella liturgia, nella teologia [qui] che ricostruisce la genesi storica della festa di Cristo Re, delineandone la portata teologica, e dimostrando perché lo spostamento in questione è tutt'altro che irrilevante.
Colgo l'occasione per proporre l'Atto di Consacrazione del genere umano all'universorum Rex. Re di tutti e di tutte le cose e non soltanto genericamente Re dell'universo, come l'ha declassato la Festa di Cristo Re del nuovo Ordinamento liturgico, che indebolisce la dimensione storica, immanente del Regno... 
Inserisco, di seguito, l'Inno Te sæculórum Príncipem, preceduto dall'indicazione delle strofe inopinatamente soppresse (nel Mattutino e nelle Lodi) e quindi non più né pregate né meditate sui nuovi breviari... Poi dicono che non è cambiato nulla? 

Invito alla lettura. Stefano Fontana, Filosofia per tutti. Una breve storia del pensiero da Socrate a Ratzinger

Stefano Fontana, Filosofia per tutti. Una breve storia del pensiero da Socrate a Ratzinger, Fede & Cultura, Verona 2016, pp. 159.

“2.500 anni di storia della filosofia in 200. 000 caratteri” così si autopresenta sin dall’esordio quest’ultimo lavoro di Fontana, un agile libretto nato dalla temeraria proposta dell’editore Zenone che Fontana ha accolto e sviluppato con rara abilità. 

Nello spazio di uno snello volume è delineato l’arco del pensiero occidentale, dalle sue origini greche alla post-modernità che viviamo, il tutto con linguaggio chiaro e divulgativo perché come scrive l’A. “la filosofia è semplice”.  Ed è proprio vero, anzi si potrebbe pure eleggere la semplicità a valido criterio con cui valutare un’opera o un pensiero. Si, perché è del vero filosofo spiegare cioè rendere semplice ciò che potrebbe apparire complicato, non invece complicare ciò che al senso comune si presenta semplice.  Le pieghe nel pensiero non sono segno di intelligenza, bensì di sua debolezza perché intelligere significa proprio penetrare l’oggetto indagato, vedere dentro, presentare pianamente ciò che ad uno sguardo non intelligente appare contorto. Basterebbe questo criterio per giudicare con severità molta, se non tutta, filosofia moderna e contemporanea. Ma non bruciamo le tappe e lasciamo a Fontana la parola: “Le verità della filosofia di San Tommaso, tolti i tecnicismi, sono le stesse verità che un bambino […] conosce con sicurezza”. Ecco la vera filosofia, semplice perché rigorizzazione del senso comune, apprensione onesta e schietta del reale. Tra il più grande dei filosofi tomisti e un bimbetto pre-scolare non c’è contraddizione di pensiero ma organico e coerente sviluppo. 

sabato 19 novembre 2016

I 'due Papi' benedicono i nuovi cardinali

Il filmato di Rome Report (guardate attentamente e verificate) mostra la benedizione dei "due Papi". Ed è Bergoglio a sollecitare Benedetto a benedire, poi si unisce... qui la sequenza tratta dal fermo-immagine. Non volevo commentare; ma non posso tacere l'anomalia e l'inedito: un Papa che abbia abdicato non porta la veste bianca e non si pone in tandem col regnante, anche in questa forma attenuata dal monastero. Diventa visibile l'inattendibile figura del ministero petrino allargato evocata da Mons. Gänswein [vedi - e anche]. La confusione è massima e inesorabile è il rischio che  il nuovo magistero fluido ateoretico e anomico, sempre più consolidato, disegni una nuova realtà che prima o poi a tutti sembrerà normale. Intanto si rischia l'eutanasia del Papato come divina istituzione qual è...

La visita di Papa Francesco e dei nuovi cardinali al Papa emerito Benedetto XVI, presso il Monastero Mater Ecclesiae, questa mattina al termine del Concistoro

Oggi, sabato 19 novembre, al termine della celebrazione del Concistoro, il Santo Padre e i nuovi cardinali salgono su due pullmini e si recano al Monastero Mater Ecclesiae per incontrare il Papa Emerito.  Ed ecco parte della documentazione fotografica de L'Osservatore Romano. Cliccando sulle immagini le potete vedere ingrandite. [Fonte]

L'impasse del Papa. I Dubia e il gossip implicito. Un piano del 2014

Segnalo il puntuale contributo di Marco Tosatti alla comune riflessione sugli sviluppi della questione dei Dubia. Approfitto per rinviarvi qui - qui - qui - qui - qui alle mie riflessioni in diretta e a quanto lo sbocco attuale ne confermi i contenuti. Lo faccio per dare sostanza al nostro resistere (mi riprometto di farne una sintesi efficace anche alla luce di ciò che è accaduto nel frattempo) che implica anche una netta posizione di gratitudine e appoggio, con invito ai necessari approfondimenti, alla sanior pars dei nostri Pastori.
Non a caso Heiner Abbas Bludau, decano della Chiesa evangelica luterana in Italia, uno degli interlocutori privilegiati del papa attuale, può dire sul quotidiano dei vescovi che gli dà voce: «È come se, dopo decenni, i frutti del Concilio Vaticano II siano stati - mi sia perdonata l’espressione forte - 'scongelati' e ora si manifestino come intensi e significativi impulsi per un percorso comune di fede». Anche questo tema, che prelude al falso ecumenismo sfociato in eco-comunione, è ormai ineludibile [vedi e anche]. (M.G.)

Vi ricordate quanto il Pontefice ha tuonato periodicamente contro il gossip? Forse in questi giorni corre il rischio inconsciamente di cadere nello stesso comportamento; perché mi sembra che una forma di gossip – un gossip implicito – sia negare dignità piena di interlocutore alla persona “rigida, legalista, ecc. ecc.” che ha idee diverse dalle tue suggerendo che le sue critiche siano causate da problemi psicologici. O da una forma distorta di concepire l’esistenza o la sua fede. Invece di rispondere in concreto e nel merito alle questioni poste.

Così facendo però ci si espone al rischio che l’accusa venga capovolta: non può essere che i problemi psicologici, umorali, siano di chi si comporta in questo modo evasivo ed aggressivo, la sua reazione sia allo stesso tempo, segnale di una cattiva coscienza, dell’impossibilità uscire da un impasse, di dare una risposta netta e chiara?

don Elia. Tra Scilla e Cariddi

Un uomo solo, considerato capo della Chiesa Cattolica, affiancato da due tizi che millantano il titolo di vescovo in quanto responsabili di sedicenti “chiese” ormai prive di fedeli, ha deplorato con loro le conseguenze negative involontarie della cosiddetta “riforma” luterana e dichiarato superate le condanne tridentine del protestantesimo. A parte la contraddittorietà del chiedere perdono per atti ritenuti involontari, ci si domanda spontaneamente – per poco che si conosca la storia – in qual modo si possa attribuire tale carattere alla distruzione di innumerevoli chiese, conventi e monasteri, alla profanazione sistematica dei tabernacoli, all’assassinio diffuso di sacerdoti e religiosi, a guerre cruentissime e feroci, fenomeni protrattisi per più di un secolo… Se poi le definizioni dogmatiche e gli anatemi del Concilio di Trento non hanno più vigore, significa che non l’hanno mai avuto, né quelli né qualsiasi altro pronunciamento definitivo del Magistero: significa misconoscere il valore vincolante del munus docendi, specie se infallibile, e porsi quindi fuori della Chiesa.

Ma questo, a quanto pare, non costituisce certo una preoccupazione per chi si considera esponente dell’elemento più progredito del corpo sociale cui appartiene, quell’élite di tipo gnostico che cambia i nomi alle cose nell’intento di modificarne la percezione e, se mai possibile, anche l’essenza. È così che procedono i sistemi totalitari, che possono mantenersi solo elaborando una visione artificiale della realtà che sia funzionale ai loro scopi. La neolingua, creata a tavolino come la neoliturgia e la neodottrina, serve alla neochiesa a manipolare le menti, disponendole ad entrare nel nuovo mondo virtuale che cervelli perversi hanno costruito freddamente contro ogni evidenza del reale, contro i dettami della coscienza e contro le regole della retta ragione. Una nuova scienza, una nuova morale e una nuova consapevolezza rimpiazzano ormai tutto ciò che si è prodotto in passato, che deve essere inesorabilmente cassato come espressione di un’epoca superata e, per ciò stesso, esecrabile. L’uomo nuovo della gnosi massonica si libera così da quelle pastoie che gli impedivano di giungere al culmine della propria evoluzione e di farsi dio.

venerdì 18 novembre 2016

Ratzinger non andrà né al Concistoro né alla chiusura della Porta Santa

Mi limito a pubblicare la notizia, così come riportata da Il Faro di Roma,
Quiqui - quiqui - quiqui i precedenti.

Benedetto XVI non andrà né al concistoro di domani né alla chiusura della porta santa della Basilica Vaticana dopodomani. Salvo improbabili decisioni dell’ultim’ora, al momento non è prevista la partecipazione del Papa emerito alle due celebrazioni e nemmeno a parte di esse, o di una di esse, come era avvenuto lo scorso 8 dicembre quando Ratzinger aveva presenziato soltanto all’apertura della porta santa della Basilica di San Pietro varcandola subito dopo Francesco. 
Benedetto XVI è comparso in pubblico, in buona salute, lo scorso 28 giugno, vigilia del 65esimo anniversario della sua ordinazione sacerdotale, per una celebrazione commemorativa di quell’evento insieme con il successore. In quella occasione Ratzinger è tornato nuovamente nel Palazzo Apostolico Vaticano che per gli otto anni del suo pontificato è stato la sua casa. Dal Monastero Mater Ecclesiae, dove attualmente risiede il Papa emerito, trapelano notizie rassicuranti sulla sua salute, anche l’arrivo di una cyclette per l’illustre inquilino.

Venerdì 18 novembre. La Preghiera di Riparazione

Ricordiamo che oggi, venerdì, è il giorno dedicato alla nostra Preghiera di Riparazione secondo le modalità, complete delle Litanie del Sacro Cuore, che [trovate qui].

Altre notizie e avvisi su Riscossa Cristiana [qui].

Restiamo fedeli al nostro impegno nella preghiera di riparazione, quanto mai necessaria di fronte alle continue offese che si commettono, in una società completamente secolarizzata, al Sacro Cuore di Gesù; rinnoviamo anche le preghiere affinché il Signore doni Santi Pastori alla Sua Chiesa. 

Per la nostra formazione, leggiamo la prima parte de L'Orazione Conferenza IX, tratta dalle Collationes di San Giovanni Cassiano. Il testo potrà anche essere scaricato in formato pdf cliccando qui; in tal modo potrete costituire e conservare la vostra biblioteca di letture di formazione.

Agostino Nobile. In Vaticano sono davvero convinti che il dialogo salverà il mondo?

In questi giorni mi è ricapitato sotto gli occhi il video diffuso nel gennaio 2016 dal Vaticano, dove sono presenti i rappresentati del buddismo, dell'islam, dell'ebraismo e del cristianesimo per promuovere la pace e la giustizia (qui - qui). Tra l'altro, non si capisce perché è assente l'induismo, che con un miliardo di fedeli è la terza religione più numerosa del pianeta. Nel messaggio, che promuove il dialogo interreligioso, Bergoglio afferma che siamo tutti figli di Dio e questo deve spingerci a collaborare e pregare insieme per la pace e la giustizia. Se certe affermazioni potremmo definirle encomiabili quando sono dette da un laico, dobbiamo ammettere che lasciano alquanto perplessi quando sono pronunciate dal capo della Chiesa cattolica. Cosa c'è che stona?

giovedì 17 novembre 2016

Uno strano Concistoro senza incontro con i Cardinali da tutto il mondo. Per non rispondere ai “Dubia”?

In ogni giorno che passa si dipana un tassello della tormentata storia dell'attuale temperie ecclesiale. Ecco il più recente rivelato da Marco Tosatti.

Sabato si svolgerà uno strano Concistoro. Strano perché, a differenza delle altre due occasioni precedenti, il Pontefice non vedrà i cardinali convenuti a Roma nei giorni precedenti.
Un Concistoro per la creazione di nuovi porporati è un avvenimento molto speciale, nella vita della Chiesa; anche perché tutti i cardinali che possono farlo vengono a Roma in quell’occasione, per dare solennità all’evento in cui si creano i nuovi principi della Chiesa, gli speciali collaboratori e consiglieri del Papa.
Ѐ anche un’occasione speciale per il Pontefice; per vedere riunito intorno a sé il Collegio, compresi quelli che di rado giungono ad limina apostolorum, per ricevere informazioni, scambiare idee e percezioni, e mandare messaggi.

mercoledì 16 novembre 2016

Chi è che fa finta di non capire?

Leggo su OnePeterFive:
Padre Antonio Spadaro - "portavoce del papa" - ha scritto su Twitter :
#AmorisLaetitia: Il Papa ha "chiarito". Coloro che non amano quello che sentono fanno finta di non sentirlo! 

Pare che questo tweet sia scomparso; ma è sostituito dai seguenti:
Spadaro risponde ai quattro cardinali. È vero che non lo fa certo a nome del papa, ma è anche vero che il detto gesuita non sbadiglia neppure senza il permesso del gesuita vestito di bianco. Ottima la replica del giornalista Steve Skojec: "Ti stai opponendo a Cristo. Per quanto tu abbia potere in questo momento, avrai esito negativo. Non puoi vincere". Spadaro non ha risposto, ma ha bloccato Skojec. (Ester Maria Ledda su Fb)

Cardinal Burke: “Se il Papa non fornirà i chiarimenti richiesti, i Cardinali potrebbero adottare un atto formale di correzione di errore grave”

Come dicevo si è innescato un processo, su una base ineludibile e importantissima dalla quale ci si aspettano ulteriori sviluppi. Stiamo parlando degli echi del documento : “Fare chiarezza”. Nodi irrisolti dell'Amoris Laetitia. L'appello di quattro Cardinali al papa, rimasto privo di risposta e reso pubblico [qui] al fine di lanciare e approfondire la riflessione sui problemi sollevati, che riguardano l'intero edificio della morale cattolica. Esso rivolge al Papa 5 brevi domande sotto forma di “Dubia” che comportano un breve “responsum” (cioè una risposta “sì” o “no”).
Dopo l'intervista di ieri a Catholic action [qui], in una successiva intervista a Edward Pentin, corrispondente romano di NCRegister [qui], il Cardinale Raymond Leo Burke afferma che i cardinali stanno prendendo in considerazione l'idea di una “correzione formale”, nel caso il Papa dovesse mancare di rispondere alle loro perplessità. 
Va da sé che le risposte indirette e confermanti l'errore, per vie informali ed ecclesialmente poco corrette [vedi Spadaro su Twitter], equivalgono ad una 'non risposta'.
Stralciamo, nella nostra traduzione, le relative domande cruciali, che tutto il mondo cattolico si sta ponendo da tempo, e le relative risposte.
Questo lo spirito dell'iniziativa, ripetutamente espresso dal cardinale: “Noi, come cardinali, abbiamo ritenuto essere nostra responsabilità richiedere un chiarimento per quanto riguarda i punti di conflitto, al fine di porre fine alla diffusione di questa confusione che, davvero, conduce la gente in errore. Se noi fossimo stati in silenzio su questi fondamentali dubbi, che sono sorti a seguito del testo di Amoris Laetitia, avremmo commesso una grave mancanza di carità verso il Papa e saremmo venuti colpevolmente meno al dovere del nostro ufficio nella Chiesa”. (M.G.)

[...]
Cosa succede nell'ipotesi che il Santo Padre non risponda al vostro atto di giustizia e di carità e non dia chiarimenti che sperate di ottenere sugli insegnamenti della Chiesa?

Dovremmo affrontare questa specifica situazione. Nella Tradizione della Chiesa, infatti esiste la possibilità di correggere il Romano Pontefice. Certamente è una circostanza rarissima. Ma se non vi fosse risposta alle domande sui punti controversi, allora direi che si porrebbe la questione di adottare un atto formale di correzione di un errore grave.

In caso di conflitto tra un'autorità ecclesiale e la Sacra Tradizione della Chiesa, cosa si è vincolati a credere e qual è l'autorità che lo determina?

Ciò che è vincolante è la Tradizione. L'autorità ecclesiale esiste unicamente al servizio della Tradizione. Penso al passo di S. Paolo (Lettera ai Galati 1, 8) “se anche noi stessi o un angelo dal cielo vi predicasse un vangelo diverso da quello che vi abbiamo predicato, sia anàtema!”

Se il Papa dovesse insegnare un grave errore o un'eresia, qual è la legittima autorità che può dichiararlo e quali sarebbero le conseguenze?

In questi casi è dovere dei cardinali e vescovi - e storicamente è accaduto - render chiaro che il Papa sta insegnando l'errore e chiedergli di correggerlo.
[Traduzione a cura di Chiesa e post-concilio]