Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

giovedì 30 aprile 2015

Marcia per la Vita: il CNSP promuove la celebrazione di una S. Messa in suffragio di Mario Palmaro

In occasione della V Marcia per la Vita, che si terrà a Roma il prossimo 10 maggio, alla quale ha aderito per il secondo anno, il Coordinamento Nazionale del Summorum Pontificum (CNSP) ha promosso la celebrazione di una S. Messa in suffragio di Mario Palmaro, che sarà offerta nella forma straordinaria del rito romano da Mons. Marco Agostini alle ore 17:00 di domenica 10 maggio, subito dopo la fine della Marcia, nella chiesa di San Giorgio in Velabro in via del Velabro 19, nelle immediate adiacenze di Piazzale della Bocca della Verità, meta finale dell’evento. Curando la celebrazione di questa S. Messa, della quale desidera fare un appuntamento annuale in occasione della Marcia, il CNSP intende offrire a tutti i fedeli legati alla liturgia tradizionale che vi parteciperanno la possibilità di santificare la domenica ricordando nella preghiera la figura di Mario Palmaro, vero ed esemplare campione dell’impegno per la vita senza compromessi, alla cui opera è legata anche la diffusione della S. Messa antica in Italia.
Il CNSP ringrazia di cuore Mons. Marco Agostini, per aver accolto l’invito a celebrare la S. Messa, l’Istituto di Cristo Re Sommo Sacerdote, per il servizio liturgico che offrirà, ed i Canonici Regolari dell’Ordine della Santa Croce di San Giorgio in Velabro, che hanno accettato con generosa disponibilità di accogliere il popolo Summorum Pontificum nella loro chiesa. [Fonte]

Gesuiticamente gesuitico gesuitante

Esistenzialmente periferico propone un estratto concentrato efficace e contundente su uno dei temi caldi oggi ricorrenti.

Il principale vizietto dei gesuiti: la chiarezza...
«Per esempio mi domando se la cosiddetta teoria del gender non sia anche espressione di una frustrazione e di una rassegnazione, che mira a cancellare la differenza sessuale perché non sa più confrontarsi con essa. Il legame matrimoniale e familiare è una cosa seria, e lo è per tutti, non solo per i credenti. Vorrei esortare gli intellettuali a non disertare questo tema, come se fosse diventato secondario per l’impegno a favore di una società più libera e più giusta».
L’esposizione gesuitica è invece, al solito, un saggio di semantica sibillina applicata: la formula dubitativa («mi domando se...»), i termini equivoci («espressione di una frustrazione e di una rassegnazione»), il luogocomunismo («il legame matrimoniale e familiare è una cosa seria»), lo slogan multifunzion e in cui tutti possono riconoscersi e che ciascuno è legittimato a brandire («l’impegno a favore di una società più libera e più giusta»).
[...]
Una volta di più, Magister punta il dito su quello che è oramai il segreto di Pulcinella: la presenza di una massiccia, agguerritissima lobby gay all’interno della Chiesa, e del Vaticano in particolare. Nonostante le incredibili vicende del Sinodo straordinario sulla famiglia (con la relatio post disceptationem che attribuisce nientemeno che «qualità trascendenti» all’omosessualità), questa lobby non ha ancora gettato la maschera del tutto. Lo sta facendo piano piano. D’altra parte, il coming out omo-ecclesiastico, l’uscita dai sacri armadi delle «cardinalesse» e delle «vescove» con vizietto (non disgiungibile, spesso, da quello contiguo della omo-efebofilia che i media chiamano «pedofilia» tout court), prima o poi è inevitabile. Si sa, del resto, quanto agli omosessuali, per vari motivi psicologici, piaccia l’esibizione, l’ostentazione boriosa e catartica della propria identità problematica.

(Le citazioni qui sopra vengono da un articolo su FDF).

mercoledì 29 aprile 2015

Socci giustamente richiama; ma non è la prima volta e giova ripetere, per dissipare confusione e nebbie...

Si adora Dio, papa Bergoglio, non gli uomini

Dal blog Lo Straniero di Antonio Socci: Papa Bergoglio in un messaggio di oggi (ieri 28 aprile) ha testualmente detto:
«Quanto vorrei che davanti ai poveri in chiesa ci si inginocchiasse in venerazione».
Sinceramente io vorrei che ci si inginocchiasse davanti a Gesù Cristo, nostro Salvatore, soprattutto a Gesù eucaristico, VISTO CHE PAPA BERGOGLIO NON SI INGINOCCHIA ALLA CONSACRAZIONE, COME DOVREBBE FARE, E NON SI INGINOCCHIA ALL’ADORAZIONE EUCARISTICA !!!
Preciso che dico questo avendo a che fare quotidianamente con persone care gravemente ammalate e sofferenti, in cui riconosco la presenza del Signore.
E dico questo sicuro che la penserebbe così anche mio padre che era tanto povero da dover andare a lavorare in miniera a 14 anni e che è morto perché il carbone aveva messo fuori uso i suoi polmoni.
Lui, che era un minatore cattolico, un militante democristiano, ha sempre detestato la demagogia e il populismo, ritenendoli una vergognosa presa in giro dei poveri.
E la frase di Bergoglio è veramente DEMAGOGICA E POPULISTA !!! SOPRATTUTTO SE CONSIDERIAMO COME HA TRATTATO I POVERISSIMI FAMILIARI DI ASIA BIBI !!!!
Sinceramente una frase simile non esprime carità, ma ideologia.
Cominciamo ad inginocchiarci davanti al Tabernacolo, davanti al nostro Salvatore, caro papa Bergoglio e allora sarà credibile anche il nostro inginocchiarci davanti a chi è l’immagine di Cristo crocifisso.
Considerando infine che i poveri non hanno bisogno di gesti simili (che possono nascondere anche orgoglio), ma hanno bisogno del nostro amore, della nostra solidarietà, hanno bisogno di giustizia sociale e, come tutti, anzitutto hanno bisogno del Signore.
Peraltro i poveri si inginocchiano davanti a Gesù Cristo non davanti alla propria immagine (nella foto su www.antoniosocci.com : due poveri contadini che si inginocchiano nel pantano al passaggio di un sacerdote che porta Gesù eucaristico… una lezione per certi prelati!).
Fin qui Antonio Socci. Tuttavia c'è altro da aggiungere: quel che egli dice è vero; ma bisogna darne le ragioni alla luce del sensus fidei cattolico.

La FSSPX non è mai stata fuori della Chiesa e non può considerarsi “scismatica”.

Paolo Pasqualucci ci invia il testo chiarificatore della vulgata ostile alla Fraternità Sacerdotale San Pio X, che pubblichiamo di seguito.


La natura perfettamente ortodossa della “Fraternità degli Apostoli di Gesù e Maria”, meglio nota secondo il titolo pubblico di “Fraternità Sacerdotale San Pio X”, viene ancora oggi ostinatamente negata da coloro che continuano del tutto erroneamente a dipingerla come “eretica”, “scismatica”, “illecita”, “illegittima”, “invalida”, “fuori della Chiesa”, “sedevacantista”,  e  chi più ne ha, più ne metta.  Un’ostilità dovuta in gran parte, io credo, alla scarsa conoscenza dei fatti o del loro autentico significato.

In precedenti interventi [qui - qui - qui] credo di aver efficacemente dimostrato quanto sia falsa l’accusa di eresia nei suoi confronti; accusa – teniamolo bene a mente – mai formulata da nessun organo della Santa Sede, a cominciare dal Sommo Pontefice.  Vorrei ora completare quell’intervento con alcune notazioni sull’assenza totale di un qualsiasi “scisma” da parte della Fraternità:  su come, pertanto, essa non possa assolutamente considerarsi “fuori della Chiesa”.  Il recente riconoscimento alla Fraternità della personalità giuridica da parte dello Stato argentino, quale “associazione di diritto diocesano”, in séguito a un’inaspettata istanza dell’Arcivescovo di Buenos Aires, S. Em. Mario Aurelio Poli, che per l’appunto chiedeva allo Stato di “considerarla, fino al momento in cui troverà il suo definitivo inquadramento giuridico all’interno della Chiesa Universale, un’Associazione di diritto diocesano, secondo quanto stabilito dal canone 298 del Codice di Diritto Canonico, sul punto di diventare una Società di Vita Apostolica” - pur concedendo alla suddetta un inquadramento produttivo di effetti giuridici solo dal punto di vista del diritto positivo argentino, conferma tuttavia che, per le autorità ecclesiastiche, la Fraternità  è cattolica, anche se non ancora inquadrata nella disciplina prevista dal Codice di diritto canonico vigente, promulgato nel 1983.  Essendo cattolica, non è fuori della Chiesa. Non essendo fuori della Chiesa, non può evidentemente esser ritenuta “scismatica”[1].

martedì 28 aprile 2015

Messe Cantate Gregoriane a Torino in occasione dell'Ostensione della Sindone

In occasione dell’Ostensione della S. Sindone (19 aprile – 24 giugno 2015), numerosi gruppi legati alla S. Messa nella Forma Straordinaria del Rito Romano hanno organizzato pellegrinaggi a Torino per venerare la sacra reliquia.
Il seguente calendario riporta l'elenco delle celebrazioni delle quali sin qui è giunta notizia, inclusivo delle celebrazioni promosse dall'Associazione Card. Saldarini nel tempo della Ostensione.
Di seguito le date delle S. MESSE CANTATE LATINO-GREGORIANE in occasione dle Pellegrinaggio della PARROCCHIA S. EUGENE E DELLA SCHOLA S. CECILE DI PARIGI.

S. Messe cantate in forma straordinaria
(Messale latino gregoriano di S. Giovanni XXIII)
Chiesa della Misericordia, Via Barbaroux 41, Torino

Celebranti: Abbé Patrick Faure (Curato) – Abbé Eric Iborra (Vicario)
Direttore della Schola: Henri Adam de Villiers
Organista: Beniamino Calciati

30 APRILE ORE 20:FESTA DI S. CATERINA DA SIENA
Missa Secvnda de H. L. Hassler (1564 † 1612) - Propre gregorien - Regina cœli , mise en polyphonie d’après C. de Courbes (1622)

1° MAGGIO ORE 19: FESTA DI S. GIUSEPPE ARTIGIANO
Kyriale de la Messe royale du premier ton d’H. du Mont (1610 † 1684), Propre gregorien - Regina cœli, mise en polyphonie d’après Ch. de Courbes (1622) - Iste Confessor Patriarcha – hymne du XVIème siècle, du rit de Prémontré - Adoramus Te, Christe , R. de Lassus (1532 † 1594) - Antienne parisienne solennelle O felicem virum, c.ca 1400, de J. de Charlier de Gerson (1358 † 1429) -Te Joseph, hymne des vêpres de saint Joseph, carme espagnol (1665)

2 MAGGIO ORE 19: S. MESSA VOTIVA DELLA S. SINDONE (PROPRIO DIOCESANO TORINESE)
Missa Ad maiorem Dei gloriam (1699) di A. Campra (1660 † 1744) - Propre gregorien- Vexilla Regis, mise en polyphonie d’A. de Bertrand (1530 † 1581)- Crucem tuam adoramus, F.Picka (1873 † 1918) - Adoramus Te, Christe, L. Grossi da Viadana (1564 † 1627) - Vere languores, Th. L. de Victoria (1540 † 1611) - Regina cœli , mise en polyphonie d’après C. de Courbes (1622)

La Schola S. Cécile interverrà anche alla
S. MESSA DEL 3 MAGGIO, ORE 11 (IV DOMENICA DOPO PASQUA)
(S. Messa prelatizia cum canticis celebrata da S.E.R. mons. Guido Pozzo, Segretario della Pontificia Commissione Ecclesia Dei, in occasione della sua visita alla Arciconfraternita della Misericordia)

Propre gregorien - Regina cœli, mise en polyphonie d’après Ch. de Courbes (1622) - Kyrie, Sanctus, Benedictus et Agnus Dei de la Missa Secunda de H.L. Hassler (1564 † 1612) - Christus resurgens, J. Richafort (c. 1480 † après 1547) - Cantilène pascale O fílii et filiæ – mélodie du XIIIème siècle, paroles de J.Tisserant (XVème siècle), harmonisation H. de Villiers

Testo riproposto: Gli attentati islamici programmati contro Benedetto XVI

Ho ripescato dalla copia-cache di google l'articolo sparito da MiL, non sappiamo per quale ragione. Documenta uno dei versanti difficili del pontificato di Benedetto XVI, stranamente sottovalutato sia in diretta che oggi. Di queste vicissitudini e di altri veri e propri ostracismi curiali e non solo, nessuno parla più.

domenica 26 aprile 2015 - L’altro ieri tutti gli organi di stampa hanno dato notizia degli attentati programmati nel 2010 contro Benedetto XVI: 
“… la DIGOS ha tenuto una conferenza stampa nella procura di Cagliari: ha detto che gli arrestati fanno parte di un’organizzazione terroristica transazionale formata da cittadini pakistani e afghani che sono stati fermati in Sardegna, nel Lazio e anche in provincia di Bergamo, accusati a vario titolo «di aver organizzato e eseguito attentati terroristici di carattere stragista all’estero». ...Mario Carta, dirigente della DIGOS che si è occupato dell’operazione, ha detto che le persone coinvolte nell’indagine hanno avuto contatti di alto livello con al Qaida e che erano organizzate in un’associazione molto ben strutturata. Carta ha aggiunto di sospettare che il gruppo nel 2010 abbia organizzato un attentato contro papa Benedetto XVI, mai realizzato.”
MiL aveva pubblicato un post nel lontano 14 marzo 2010: “Panorama: sventato un attentato islamico al Papa” [qui].
Fra i commenti dei lettori “…sarà che mi sembra strano che due presunti "attentatori" siano espulsi anzichè pedinati o arrestati... sarà che c'è sempre qualcuno che ha immenso piacere a dipingere gli islamici come cattivoni in un mondo di bravagente... sarà che il santo Padre ultimamente sta facendo venire il mal di testa a più di un losco potentato...”.
Il 3 gennaio 2011 MiL aveva ripreso un articolo dell' Andrea Tornielli di altri tempi : “Egitto, dopo la strage l'islam minaccia il Papa”.

lunedì 27 aprile 2015

Nuova Pubblicazione: Cornelio Fabro, «La trappola del compromesso storico»

Cornelio Fabro
Opere Complete – Volume 29
La trappola del compromesso storico
Da Togliatti a Berlinguer
a cura di Marcelo Lattanzio
€ 25,00
ISBN 978-88-89231-68-5
168 pp.
Volumi rilegati, con sovra-copertina
Formato 17x24

Il libro
«Il rapporto fra comunismo e Cristianesimo non è puramente culturale, ma ha un significato costitutivo per la coscienza contemporanea, perché indica l’alternativa fondamentale rispetto al significato dell’essere stesso dell’uomo: è la conclusione della truffa colossale aperta dal pensiero moderno di cui il materialismo dialettico è stato l’esecutore spietato ed è insieme la vittima di un’atmosfera infetta di germi mortali ch’esso stesso ha potenziati e diffonde nell’aria. L’impeto perciò col quale il comunismo marxista si è scatenato nel mondo rappresenta una forma di giudizio storico che deve chiarire il significato decisivo dell’alternativa radicale fra materia e spirito, fra immanenza e trascendenza, fra laicismo e Cristianesimo...». Cornelio Fabro.

INTERVENTO DI DANILO QUINTO ALLA GIORNATA DI RADIO SPADA DI REGGIO EMILIA – 25 APRILE ‘15

Vorrei iniziare subito a mettere – come si dice – i piedi nel piatto in questa giornata di negazionisti e antisemiti.
Il Verbo che si è fatto carne ha rivolto - e rivolge ogni giorno, attraverso l’Eucarestia - un invito a ogni uomo e a ogni donna che vogliono essere Suoi. È contenuto nel Vangelo (Mt 10,26-33): 
In quel tempo, Gesù disse ai suoi apostoli: «Non abbiate paura degli uomini, poiché nulla vi è di nascosto che non sarà svelato né di segreto che non sarà conosciuto. Quello che io vi dico nelle tenebre voi ditelo nella luce, e quello che ascoltate all’orecchio voi annunciatelo dalle terrazze. E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l’anima; abbiate paura piuttosto di colui che ha il potere di far perire nella Geènna e l’anima e il corpo. Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure nemmeno uno di essi cadrà a terra senza il volere del Padre vostro. Perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non abbiate dunque paura: voi valete più di molti passeri! Perciò chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli; chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli».
Sono legato in maniera particolare a queste parole. Dieci anni fa ero ancora il Tesoriere del Partito Radicale. Mi ero sposato da un anno e mezzo con Lydia – così si chiama mia moglie – e nostro figlio aveva sei mesi. La mia conversione era già iniziata. Grazie all’incontro con Lydia, mi ero confessato e avevo ricevuto la Comunione dopo quasi 40 anni. Sapevo che quello non poteva essere più il mio mondo, ma non avevo la forza di abbandonarlo, sia per le paure del futuro che mi opprimevano sia per l’attrazione che ancora nutrivo per quel mondo. Il male affascina e seduce. L’ira di Pannella, intanto, si scatenava contro di me. Mi scriveva ogni giorno, più volte al giorno – durò per settimane – email che contenevano domande sulla gestione economica (tenete conto che gestivo un bilancio di 5 milioni di euro all’anno, solo per quanto riguarda il Partito Radicale, ho raccolto in 10 anni 25 milioni di euro di autofinanziamento, ho valorizzato i beni dell’area per altri 20 milioni, oltre ad aver gestito decine di milioni di euro per le campagne elettorali e referendarie), inviandole per conoscenza non solo al gruppo dirigente, ma anche ad una pletora di persone – anche parlamentari - che ignoravano le questioni che poneva. Rispondevo in maniera documentata e ogni volta che rispondevo l’email successiva non teneva conto della mia risposta. Anzi, Pannella mi scriveva che non leggeva nemmeno le mie risposte. Era un evidente tentativo di delegittimazione. 

domenica 26 aprile 2015

Un '25 aprile' diverso.

Breve nota, di ritorno da Reggio Emilia per la giornata di Radio Spada di ieri, in un luogo che non si potrebbe immaginare più bello e accogliente e in un tempo ostico e difficile, che però ha evidentemente attirato attraverso le nostre buone volontà, una grazia sovrabbondante.
Ringrazio di cuore tutti gli amici per l'organizzazione ineccepibile, ma soprattutto per l'accoglienza e la calorosa ospitalità. 
Siamo ripartiti tutti con maggiore 'fortezza', ritemprati e determinati più che mai. È stato un evento sentito e condiviso e se, come penso, ciò che abbiamo detto ascoltato e vissuto non solo nelle relazioni ma anche tra noi, è nel cuore del Signore, di sicuro resta 'scritto' anche nella storia anche se ancora non ci è dato vederlo. 
Per ora questo è l'essenziale. Il resto alla prossima.

Doglie del parto

Stiamo soffrendo in modo inaudito per lo stato della Chiesa; ma non è una sofferenza sterile, bensì il preludio di una rinascita. Certamente il Corpo mistico non può morire né rinascere: è nato una volta per tutte dal costato trafitto del Redentore crocifisso e cresce incessantemente verso la propria consumazione celeste. La sua componente terrena, tuttavia, essendo legata alle vicissitudini della storia, può conoscere alterne fasi di fioritura o di declino. Se è vero – come è vero – che il suo stato di salute non si misura sull’indice di gradimento mediatico del suo (supposto) capo visibile, in questi anni non possiamo certo esultare, se osserviamo quanto la pratica delle virtù evangeliche si sia drammaticamente rarefatta e il ricorso al sacramento della Penitenza sia vistosamente precipitato; se poi si mettono in conto le assoluzioni invalide per mancanza di sincero pentimento e di proposito efficace, la situazione si rivela ancora più tragica.

Tra pochi mesi, per giunta, partirà l’inedito giubileo della misericordia (come se un anno santo non servisse per sua natura a concedere il perdono di Dio a chi ha le disposizioni interiori necessarie, con la remissione delle pene del Purgatorio a chi è libero da qualsiasi attaccamento al peccato…). Dei missionari pontifici saranno incaricati di recarsi in ogni singola diocesi per garantire l’ottemperanza alla volontà papale, casomai qualche vescovo o parroco renitente osasse pensare di mantenersi entro i limiti della sana dottrina. Essi avranno la facoltà di rimettere anche i peccati che comportano la scomunica latae sententiae riservata alla Sede Apostolica: un Guglielmo di Nogaret potrebbe farsi assolvere sul campo, mentre monsignor Faure starà certamente nutrendo speranze in un’insperata riconciliazione con la nomenklatura romana.

sabato 25 aprile 2015

Spigolature. L'eternità

L’eternità non è la fine del tempo, ma il fine del tempo, perché rappresenta la qualità, il senso del tempo stesso.
Poiché “la risurrezione della carne è storia integrata e trasformata, ogni attimo di questa storia riceve un incomparabile significato. Chi crede nella risurrezione, crede nella preziosità di ogni attimo della vita terrena. Non disprezza la vita, non cerca vie di fuga, bensì conosce il peso del tempo” 
La vita eterna ci è donata come grazia, che è la giovinezza eterna di Dio, la giovinezza soprannaturale comunicataci come remissione dei peccati e vittoria sulla morte, da quel Dio che “rinnova e allieta la nostra giovinezza come quella dell’aquila”, perché vuole trasferirci nella sua eternità: “Lievi si spengono i flutti del giorno / sulla spiaggia eterna”. Per cui “davvero il mio destino è nella mente di Dio. Là io vorrei vedermi, contratto, già presente, e non ancora tutto presente. Vedermi in Dio, dicono i mistici. Che formula... noi camminiamo tastoni verso un avvenire che esiste già non nella struttura di questo mondo, ma nella mente di Dio” (J. Guitton)

15 maggio. Il card. Raymond Leo Burke a Brescia.


venerdì 24 aprile 2015

Messa Tridentina a Grottaminarda (AV)

A Grottaminarda (AV), in contrada Bosco, don Mario celebra ogni domenica la Messa Tridentina alle 11:00 nella Cappella di sant'Antonio di Padova.

Per raggiungere la cappella inserire nel navigatore GPS le coordinate:
41.075,15.03

Lega cattolica per la preghiera di riparazione. Incontro del 1° maggio 2015. Proposta di lettura della settimana

Ricordiamo l'AVVISO e il PROGRAMMA del prossimo incontro del 1° maggio a Linarolo [qui]. 
Questa la Preghiera di Riparazione di ogni venerdì, mentre di seguito trovate la lettura di Formazione proposta per questa settimana.

LETTURA DI FORMAZIONE

Proponiamo la lettura di un estratto di “Filotea – introduzione alla vita devota” di San Francesco di Sales.

SECONDA PARTE – Contiene diversi consigli per l’elevazione dell’anima a Dio per mezzo dell’Orazione e dei Sacramenti.

Capitolo I – NECESSITA’ DELL’ORAZIONE

  1. Poiché l’orazione illumina l’intelletto con la chiarezza della luce di Dio e scalda il cuore al calore dell’amore celeste, nulla l’eguaglia nel purificare l’intelletto dall’ignoranza e il cuore dagli affetti disordinati; è un’acqua di benedizione che fa rinverdire e rifiorire le piante dei nostri buoni desideri, monda le anime dalle imperfezioni e attenua nei cuori l’ardore delle passioni.
  2. Ma più di ogni altra, ti consiglio l’orazione mentale, che impegna il cuore a meditare sulla vita e la passione di Nostro Signore: se Lo contempli spesso nella meditazione, il cuore e l’anima ti si riempiranno di Lui; se consideri il suo modo di agire, prenderai le sue azioni a modello delle tue. E’ Lui la luce del mondo: è dunque in Lui, da Lui e per mezzo di Lui che possiamo essere illuminati e trovare la chiarezza; è l’albero del desiderio all’ombra del quale dobbiamo rinfrescarci; è la fontana viva in Giacobbe che lava tutte le nostre iniquità.
    I bambini, a forza di ascoltare le mamme e balbettare dietro loro, imparano la loro lingua; avverrà lo stesso per noi se ci terremo vicino al Salvatore con la meditazione: osservando le sue parole, le sue azioni e i suoi affetti, impareremo, con il suo aiuto, a parlare, agire e volere come Lui.

Piero Vassallo recensisce Don Curzio Nitoglia

Interessante recensione di Piero Vassallo. Riguarda il saggio di Don Curzio Nitoglia, Islam, metafisica medievale araba e filosofia moderna ebraica, recentemente edito da Radio Spada.
Sempre di Piero Vassallo, ricordo questo testo sull'Islam.

Don Curzio Nitoglia, uno fra i più sagaci e risoluti difensori della verità cattolica, giacente e sofferente sotto lo schiaffo della nuova teologia, ha pubblicato nella collana di Radio Spada, intrepida e battagliera casa editrice milanese, il saggio Islam, metafisica medievale araba e filosofia moderna ebraica, la cui lettura è caldamente consigliata a quanti dovrebbero evitare due opposti eccessi, quello dell'invasato, belante/stordito sincretismo/buonismo, che accoglie con pii gongolamenti l'arrivo di probabili colonizzatori islamici, e quello dell'intolleranza cieca e ruggente
L'allontanamento dagli eccessi prodotti dalla bilaterale disinformazione è necessaria, prima di affrontare in modo serio il problema che turba i cattolici esposti ai venti delle mode e li divide tra ecumenici di stampo buonista/catatonico e crociati americanizzanti e/o ebraicizzanti.
Quali esempi di fuorviante ossia americanizzante e giudaicizzante avversione all'islam, don Nitoglia cita le avventurose/funamboliche tesi di Giovanni Cantoni, Andrea Morigi e Marco Respinti, militanti della brasilofila Alleanza Cattolica e discepoli del miliardario dottor Plinio Correa de Oliveira, i quali sono invincibilmente convinti che efficaci antidoti all'islamismo siano il c. d. cristianesimo yankee e il conservatorismo british di Edmund Burke, Russel Kirk, Michael Novak e Leo Strauss.

giovedì 23 aprile 2015

Expo: le religioni si interrogano sul "menù della felicità"

Leggo su Zenit una notizia di oggi 23 aprile.
Expo: le religioni si interrogano sul "menù della felicità". In vista dell'evento di Milano, cattolici, protestanti, ortodossi, ebrei, musulmani e induisti a confronto in una tavola rotonda sulla cultura del cibo. Beh non potendo le fedi dialogare e trovarsi d'accordo sul rapporto con Dio, e col Suo Cristo, da cui ogni altro rapporto prende vita e significato, si conia lo slogan "menù della felicità" si tira in balla la distribuzione non equa delle risorse e la questione del cibo in tutte le salse. Il redattore di Zenit commenta: Il cibo, in tutte le riflessioni, assume un significato profondo: permette di riscoprire il rapporto con se stessi, con gli altri e con il Creato: è quel messaggio culturale che le religioni vogliono mandare a Expo e a chi lo visiterà.
Non è forse uno dei tanti momenti dell'ormai smascherata insistenza nel costringere le confessioni religiose negli angusti e innaturali spazi di un “minimo comun denominatore”, che non è altro che quello invocato dalla Massoneria a garanzia di un ordine politico nel quale la religione non deve avere alcuna influenza pratica? Ed è con questo che si vorrebbero vincere le schiavitù e la povertà. Ma chi ricorda più al mondo che la vera schiavitù è quella del peccato e che solo Cristo Signore è colui che salva ed è solo da questo e non dalle volontà umane che tutte le schiavitù possono essere eliminate? E che solo a partire da questa salvezza possono essere rimosse le cause di ogni ingiustizia e di ogni povertà non soltanto materiale?

Venerdì 1° maggio. Adorazione notturna a Rimini


26 aprile Messa Tradizionale a Torino

Associazione Cardinal G. Saldarini
per la liturgia latino-gregoriana “Summorum Pontificum”
(Coetus fidelium stabiliter existens ex art. 5 M.P. Summorum Pontificum
et art. 15 . Instr. Universae Ecclesiae)
III Domenica dopo Pasqua
 S. Messa cantata in forma straordinaria
(messale latino/gregoriano del 1962 di S. Giovanni XXIII)
 Con intervento della Corale En Clara Vox
Domenica 26 aprile alle 18.00
Parrocchia Cristo Crocifisso e Madonna delle Lacrime
Via Giaveno 39, Torino

mercoledì 22 aprile 2015

FRANCESCANI DELL’IMMACOLATA: anch’io li conosco

Riprendo Alessandro Gnocchi da Corrispondenza Romana.

Bisogna riconoscerlo, a volte sono utili anche gli articoli di Massimo Introvigne. Per quello che vale, questa testimonianza sui Francescani dell’Immacolata non sarebbe stata scritta senza l’implicito invito contenuto in una delle encicliche che l’avvocato sociologo pubblica quasi quotidianamente sulla “Nuova Bussola”. Pochi giorni fa, a proposito del commissariamento dell’istituto fondato da padre Stefano Manelli, Introvigne si è lasciato sfuggire la maldestra insinuazione che le vere cause di quanto avvenuto le conoscerebbero solo lui e qualche altro iniziato alle segrete carte.

Tutti, o quasi, gli altri commentatori della vicenda avrebbero scritto a capocchia, senza sapere di che cosa si sta parlando, senza essere illuminati come lui. «Conosco anche i loro problemi» ha scritto dei Francescani dopo la solita lisciata di pelo che precede la coltellata «non sono certo che si possa dire lo stesso per tutti coloro che hanno commentato l’ultima vicenda». Per corroborare tanto zelo per la verità e la correttezza dell’informazione, per dare una mano nel mettere al loro posto tutti quei signori che osano scrivere a capocchia senza sapere ciò che Introvigne invece sa, vorrei rendere una testimonianza e raccontare qualche cosa su questi frati e dunque anche sulle suore che fanno parte della famiglia.

martedì 21 aprile 2015

La Liturgia è la Tradizione stessa nel suo più alto grado di potenza e di solennità

Il 2 settembre del 2013 proponevamo questo testo, che riprendo oggi perché lo trovo citato da diverse altre fonti. Il blog sommerge inesorabilmente anche i testi sui quali sarebbe opportuno soffermarsi a lungo e tenere ben presenti per i propri approfondimenti. Ma, in attesa di sistematizzare in un sito in costruzione gli innumerevoli importanti contenuti per renderli meglio fruibili, eccovi questo piccolo tesoro non più nascosto.
È un brano di Dom Gérard Calvet O.S.B.da Romualdica. Questi, non altri, sono i nostri maestri.

Sapete di quali tesori siete depositari? Alla fine del secolo VI, nel momento in cui l’Impero romano in piena decadenza passa il testimone della cultura al mondo cristiano, la Chiesa è in possesso dei più bei gioielli del suo tesoro liturgico, tra i quali bisogna contare le preghiere del Messale e specialmente le ammirevoli collette che precedono la lettura dell’Epistola.

Charles Péguy scopriva con stupore che c’è un santo per ogni giorno; dovete inoltre sapere che ogni giorno c’è una preghiera destinata a guidare i vostri passi sulla via stretta.
Queste preghiere, cesellate da anni di fede da mani fini e sapienti, dovete saperle a memoria, studiarle e meditarle, perché vi si trova lo spirito incorrotto del cristianesimo contenuto sotto forma di massime scolpite nel bronzo, e non c’è niente di più adatto da mettere in pratica come le alte certezza dell’anima: queste preghiere sono regole di vita.

Il 25 aprile? Giornata culturale radiospadista

Affresco XIV Sec. - Kosovo, nel Katholikon
Monastero dell'Ascensione di Cristo 
25 aprile 2015, Reggio Emilia:
una giornata di conferenze non conformi, targata RADIO SPADA
Presso l’Agriturismo “Il Bove”, Via Salimbene da Parma 115, Reggio Emilia

EUROPA, EUTANASIA DELLA CHRISTIANITAS

Programma:

Ore 10: Apertura dei banchetti librari con i testi delle Edizioni Radio Spada, ritrovo degli ospiti provenienti da tutta Italia.

Ore 11: Prima Conferenza: “Europa” senza anima, Vaticano senza Dottrina. Quali prospettive per la “Chiesa di Francesco”?
Maria Guarini (gestore del portale Chiesa e post Concilio) introduce Danilo Quinto (autore del libro ‘Ancilla Hominis’ pubblicato dalle Edizioni Radio Spada)

Ore 12: Pranzo e ricreazione (costo: 25 euro, importante prenotarsi). Libero accesso ai banchetti librari.

Ore 14: Breve monologo teatrale a cura del Prof. Luca Fumagalli intitolato “Il mio nome è Simone”.

Ore 14,30: Seconda conferenza: Sfacelo continentale. Tra ironia e speranza.
Ilaria Pisa (Responsabile tesoreria delle Edizioni Radio Spada) introduce Alfio Krancic (vignettista de ‘Il Giornale’)

Ore 15,30: Piccola pausa con possibilità di acquistare libri presso i banchetti

Ore 15,45: Terza Conferenza: Moderni tonfi ed antichi trionfi: cos’era la Christianitas e cosa ne è rimasto
Relatori: Piergiorgio Seveso (vicepresidente RadioSpada.org),
Matteo Castagna (Responsabile Nazionale del Circolo Cattolico ‘Christus Rex‘)

Ore 17: Conclusione dei lavori, saluti finali (Andrea Giacobazzi e altri) e canto di “Noi vogliam Dio”.

Possibile prenotarsi per il pernottamento in loco. Per qualsiasi informazione: 329 2210540 (orario lavorativo) o 392 9950752 (dalle 15 alle 20) – radiospada@gmail.com

lunedì 20 aprile 2015

1° maggio a Linarolo. La terza giornata della buona stampa


Le sviste dei topi di biblioteca

Cari Amici,
mi stanno arrivando bordate da tutte le direzioni: un vero e proprio fuoco concentrico, a partire dai FI ribelli, passando per altri fronti. Premetto che sto sorvolando, affidandomi al Signore, sulle vere e proprie diffamazioni - che molti lettori continuano a segnalarmi - di naufraghi isolani e antitangheri nonché imprenditori svizzeri (un certo Cantale), che si qualificano (o squalificano) da soli insultando senza mai argomentare. Tuttavia sta di fatto che, non capisco perché, sono il loro bersaglio preferito. Sorvolo perché non intendo perder tempo ed energie preziosi, da spendere per essere affermativa con chi ha orecchie per intendere, ma da non disperdere con interlocutori malevoli per partito preso.

Ora mi segnalano che su Sodalitium è apparsa la bella notizia che potete leggere qui. E questa non posso ignorarla perché picchia duro.
Il titolo : Gestire l’opposizione la dice lunga, attribuendomi intenzioni e comportamenti che non mi appartengono. Si riferiscono al mio cosiddetto "passato conciliare", aggiungendo subdolamente: Non dice però che, fino al 2012, ha aggiornato il sito dell’associazione Nostre Radici, di cui era vice-presidente, il cui scopo, come si legge  qui è “denunciare e combattere ogni forma di antigiudaismo, antisemitismo e antisionismo” in linea con la dichiarazione Nostra aetate del Concilio Vaticano II. Non una semplice fedele, quindi, ma un’attivista ben introdotta del Modernismo.

Ebbene quel sito era stato aperto in base all'attività di un'Associazione che non esiste più, conformemente a quanto già dichiarato con trasparente semplicità a don Bellunato su Radio Vobiscum. Ho smesso di aderirvi già da molti anni, una volta vissuta e chiarita sul campo la mia posizione, che partiva da uno studio appassionato dell'ebraico e dell'ebraismo intrapreso con il Prof. Giovanni Odasso, mio docente di Sacra Scrittura presso la Pontificia Università del Seraphicum nella quale mi sono formata per lunghi anni. Studio fruttuoso per tanti motivi, perché mi ha aperto molti usci di comprensione diversamente impensabili. E ne ringrazio la Provvidenza. Ebbene mi è capitato anche di ascoltare i rabbini presso il Centro Bea alla Gregoriana. E allora? Conoscere la mentalità la lingua e l'habitat non solo mentale da cui il nostro Signore proviene non può che rafforzare e meglio illuminare una fede viva e non indossata come un vestito. Anzi, mi ha permesso di verificare come ciò che noi viviamo e vediamo dall'interno come realtà viva e costituisce parte integrante della nostra persona, ci renda estranei a chi le stesse cose le 'vede' solo dall'esterno senza riuscire a fare quel 'salto' che, solo, permette di accogliere il Signore e Salvatore nostro. Chi conosce il libro di Rav Jacob Neusner, Disputa immaginaria tra un rabbino e Gesù, mi può ben comprendere.

EUCARESTIA E DIVORZIO. Chiarimento necessario in attesa del Sinodo sulla Famiglia del 2015

Riprendiamo in interessante articolo di Pierfrancesco Nardini da Il giudizio cattolico.

Se si può comprendere un ateo che critica la posizione della Chiesa Cattolica sul divorzio e sul divieto di accedere all’Eucarestia per i divorziati sposati con rito civile, non si capisce assolutamente la critica sollevata da molti che si dicono cattolici.

Partiamo dal presupposto che se uno dice di essere cattolico sa cos’è la Fede cattolica, conosce cioè i dettami alla base della stessa ed i principi a cui la Chiesa deve rifarsi. Conosce quindi il Catechismo. Conosce il Magistero. Almeno conosce i tratti fondamentali di quel che sostiene di credere.
Dato questo presupposto, riassumiamo in breve (per quanto possibile) quel che da sempre è la legge sul matrimonio e sull’Eucarestia.

Fondamentale è, in primis, ricordare, e purtroppo mi rendo conto ce ne sia spesso il bisogno, che
«il matrimonio non fu istituito né restaurato dagli uomini, ma da Dio; non dagli uomini ma da Dio, autore della natura, e da Gesù Cristo, Redentore della medesima natura, fu presidiato di leggi e confermato e nobilitato. Tali leggi perciò non possono andar soggette ad alcun giudizio umano e ad alcuna contraria convenzione, nemmeno degli stessi coniugi» (Pio XI, Casti connubii, 31.12.1930).

domenica 19 aprile 2015

Niente applausi in Chiesa ...Papa Giovanni XXIII

«Sono molto contento di essere arrivato fin qua ma, se vi debbo esprimere un desiderio, (è) quello che in Chiesa non gridiate, non battiate le mani e non salutiate neanche il Papa, perché templum Dei, templum Dei (il tempio di Dio è il tempio di Dio). Ora, se voi siete contenti di trovarvi in questa bella chiesa, immaginate se non è contento il Papa di vedere i suoi figliuoli. Ma appena li vede i suoi figliuoli mica batte loro le mani in faccia. E questo che sta davanti a voi è il successore di San Pietro» (san Giovanni XXIII, Ostia, IV Domenica di Quaresima 1963) - [Fonte]

Oggi è un decennale


Profezia del card. Francis George (1937-2015): Riposi in pace!

Una boccata di aria pura da Il Timone by Una fides. 
Il Card. Francis George, arcivescovo di Chicago, è morto ieri (Riposi in pace). Malato da tempo, visto il peggiorare delle sua condizione, ha chiesto al Vaticano di iniziare il processo per individuare il suo successore. il testo è un estratto di un articolo pubblicato sul suo spazio internet nel novembre del 2012.
«L’eternità entra nella storia umana spesso in modi incomprensibili. Dio fa promesse ma non dà scadenze temporali. I pellegrini che visitano il Santuario di Fatima entrano in una enorme piazza, con il punto delle apparizioni segnato da una piccola cappella su un lato, una grande chiesa a un’estremità, una cappella per l’adorazione altrettanto grande all’altra estremità, un centro per visitatori e per le confessioni. Appena fuori lo spazio principale è stata ricostruita una sezione del muro di Berlino, una testimonianza tangibile di ciò di cui Maria aveva parlato quasi un secolo fa. Il comunismo in Russia e nelle nazioni satellite è crollato, benché molti dei suoi effetti di peccato siano ancora tra di noi. Il comunismo impose un modello di vota totalizzante basato su un assunto: Dio non esiste. Il secolarismo è il suo compagno e sodale più presentabile. Per ironia della storia, alcune settimane fa alle Nazioni Unite la Russia si è unita alla maggioranza dei Paesi per opporsi agli Stati Uniti e all’Europa occidentale che volevano dichiarare l’uccisione di un bambino non nato un diritto universale. Chi si trova sul lato sbagliato della storia in questo momento? La presente campagna elettorale ha portato in superficie un sentimento anti-religioso, in buona parte esplicitamente anti-cattolico, cresciuto in questo Paese per decenni. La secolarizzazione della nostra cultura è una questione che supera di gran lunga quelle politiche o l’esito di queste elezioni, per quanto siano importanti. Parlando alcuni anni fa a un gruppo di sacerdoti, totalmente al di fuori dell’attuale dibattito politico, stavo cercando di esprimere in modo plateale ciò che una completa secolarizzazione della nostra società potrebbe comportare un giorno. Stavo rispondendo a una domanda, non ho mai messo nulla per iscritto, ma le parole furono catturate dallo smart-phone di qualcuno e sono diventate virali, da wikipedia e altrove. Dissi – ed è stato riportato correttamente – che io mi aspettavo di morire in un letto, ma che il mio successore sarebbe morto in prigione e il suo successore sarebbe morto martire in una piazza pubblica. E’ stata omessa però la frase finale, sul vescovo successore di un possibile vescovo martirizzato: “Il suo successore raccoglierà i resti di una società in rovina e lentamente aiuterà a ricostruire la civiltà, come la Chiesa ha fatto tante volte lungo la storia”. […] Dio sostiene il mondo, nei buoni e cattivi tempi. I cattolici, assieme a molti altri, credono che solo una persona ha superato e riscattato la storia: Gesù Cristo, figlio di Dio, salvatore del mondo e capo del suo corpo, la Chiesa. Coloro che si raccolgono ai piedi della sua croce e della sua tomba vuota, non importa la loro nazionalità, sono sul lato giusto della storia. Quelli che mentono su di lui e minacciano e perseguitano i suoi seguaci, in qualsiasi epoca, possono illudersi di portare qualcosa di nuovo, ma finiscono solo per portare variazioni su una vecchia storia, quella del peccato e dell’oppressione umana. Non c’è nulla di “progresso” nel peccato, anche quando viene promosso come qualcosa di “illuminato”». [...]

sabato 18 aprile 2015

Atto profanatorio sul Sacro Monte di Varese. Possibile che non si possa far niente?

Ho ritagliato l'immagine dal filmato, che non condivido qui per non lasciar risuonare da questo 'luogo' dedicato al nostro incontro nella Verità, i profanatori islamici di un luogo di culto e devozione cristiano, dalla storia centenaria, qual è la Cappella del Sacro Monte di Varese. 
Chi ne ha lo stomaco può vederlo qui. Inserisco il link anche per documentare la fonte.
Non mi vanno giù quei babbei che assistono non so se indifferenti o imbambolati. Oppure sono già convertiti? Mi limito a trascrivere un commento letto su Facebook, al quale c'è ben poco da aggiungere.
L'aspetto più grave è quel personaggio, e le persone che lo hanno autorizzato, ha consacrato quel suolo all'Islam, praticamente lo ha consegnato ad un idolo che viene adorato tramite il Corano e si avvale di seguaci pronti alla guerra santa per farlo proprio. Lui ha solo consacrato all'Islam e nel cuor suo sa che quella è terra islamizzata e che poi solo il tempo deciso da allah lo consegnerà alla Umma, la comunità islamica dei fedeli, ovviamente sgozzando quelli che lo difenderanno. Questo è il senso di tutto, è un gesto sacrilego in ogni senso.

La fede permea la storia e la cultura dell'Italia (Certo quella d'un tempo. Ma oggi?)

Città del Vaticano, 18 aprile 2015 - Riporto di seguito uno stralcio tratto dal Discorso pronunciato oggi dal papa durante l’incontro con il presidente Sergio Mattarella.
“ ...un sano pluralismo non si chiuderà allo specifico apporto offerto dalle varie componenti ideali e religiose che compongono la società, purché naturalmente esse accolgano i fondamentali principi che presiedono alla vita civile e non strumentalizzino o distorcano le loro credenze a fini di violenza e sopraffazione. In altre parole lo sviluppo ordinato di una civile società pluralistica postula che non si pretenda di confinare l’autentico spirito religioso nella sola intimità della coscienza, ma che si riconosca anche il suo ruolo significativo nella costruzione della società, legittimando il valido apporto che esso può offrire.
La storia dell’Italia mostra chiaramente quanto sia grande il contributo del Cristianesimo alla sua cultura e al carattere della sua popolazione, quanto la fede cristiana abbia permeato l’arte, l’architettura e il costume del Paese.
La fede si è trasformata in opere e queste in istituzioni, fino a dare volto ad una storia peculiare e a modellare pressoché tutti gli aspetti della vita, a partire dalla famiglia, primo e indispensabile baluardo di solidarietà e scuola di valori, che va aiutata a svolgere la sua insostituibile funzione sociale quale luogo fondamentale di crescita della persona”.
Alcune rapide osservazioni di massima:
  1. Non è completamente fuori dalla realtà riferirsi indiscriminatamente alle varie componenti ideali e religiose che compongono la società, ignorando che esiste un tipo di violenza e sopraffazione che non nasce dalla strumentalizzazione e dalla distorsione di alcune credenze religiose, ma è strutturalmente radicato in esse (vedi Islam, che sta diventando una componente non ininfluente delle nostre nazioni d'Europa e non solo)?
  2. Giustissimo e sacrosanto affermare che l’autentico spirito religioso non è nella sola intimità della coscienza. Ma, detto in termini così vaghi e soprattutto dopo aver parlato delle varie componenti religiose della società pluralistica, non autorizza chiunque a pensare che l'autentico spirito religioso si possa riconoscere in qualunque fede anche non cristiana? 
  3. E così pure, nell'opportuno accenno alla famiglia, non è forse necessario esplicitare, non potendosi purtroppo dar più per scontato, che essa sia composta da un uomo e da una donna?
  4. Si parla anche di lavoro e di ambiente, di squilibri e inquinamenti, che il Papa ricorda come strettamente connessi al modo con cui l’uomo considera e tratta sé stesso. Bene, ma il modo in cui l'uomo considera e tratta se stesso non nasce dal suo autentico e fedele rapporto col Creatore al quale è ordinato in Cristo Signore? O no? E non è il caso di ricordarlo opportune et importune, dal momento che proprio a causa dell'antropocentrico diffuso umanitarismo sia in una certa gerarchia ecclesiale che nella società, le forze dissolutorie sembrano avere il sopravvento?
  5. In più sono stati sfiorati anche i valori e i principi. Ma quel che manca è sempre la riaffermazione del fondamento - che è anche il Fondatore - e delle verità inalienabili da Lui affidate alla Chiesa insieme alla grazia per inverarle, da cui scaturisce tutto l'agire morale personale e comunitario, politico e culturale di una nazione e dell'intera umanità.

19 aprile. II Domenica dopo Pasqua, del Buon Pastore. Messa Tradizionale al Divino Amore

Un invito per tutti gli amici di Roma e dintorni, a ritrovarci insieme per la celebrazione della

Santa Messa in Rito Romano Antiquior- ore 17:30
Santuario della Beata Vergine Maria del Divino Amore 

Questa è la Domenica del Buon Pastore. Anche, San Pietro, che Gesù risuscitato ha costituito capo e pastore, della sua Chiesa, ci ricorda nella sua epistola che Gesù Cristo è il pastore delle anime, che erano come pecore erranti. Egli è venuto per dare la propria vita per esse ed esse gli si stringono intorno.
Celebra la Santa Messa, don Leonardo Sacco. Cappella dello Spirito Santo.

ore 17:00 Santo Rosario. Possibilità di confessarsi mezz'ora prima della messa.

La Chiesa “sofferta” di Radaelli

La «Chiesa ribaltata» di Enrico Maria Radaelli (sottotitolo eloquente: Indagine estetica sulla teologia, sulla forma e sul linguaggio del magistero di Papa Francesco, Verona 2014) è una di quelle opere che non si possono consumare tutte d’un fiato ma che il tempo fa apprezzare sempre di più, esattamente come i farmaci a lento rilascio la cui densità è proporzionata agli effetti lunghi. Infatti, se per un verso essa costituisce ad oggi il contributo più intelligente e più documentato sul primo scorcio di magistero di papa Francesco, è anche vero che l’opera di Radaelli non è suscettibile di limitazioni entro i soli confini temporali del magistero di papa Bergoglio, poiché in realtà essa lavora sui principi – teologici prima, filosofici dopo – di realtà come «Fede» e «Verità» per illuminare le cause prossime e remote del malessere e dei cambiamenti evidenti della Chiesa d’oggi.
Così, l’attuale magistero papale che sigilla col marchio dell’imprimatur l’indefettibilità e l’irretrattabilità delle scelte del Vaticano II, nelle mani di Radaelli diventa un’occasione per capire quelle decisive spinte – rotta definitivamente ogni residua riverenza col passato - per lanciare la Chiesa verso imprevedibili orizzonti, quelle che si usa comunemente chiamare «sfide». Sfide per un mondo che questa Chiesa vorrebbe sì cambiare, ma con gli strumenti e col linguaggio di quaggiù, in corsa con una realtà terrena che risponde alla regola dell’ etsi Deus non daretur che la costringe ad abbandonare le vie del linguaggio chiaro, preciso, lapidario e definitorio e ad accelerare verso un cattolicesimo secondario vago, opaco e vacuo sia nell’insegnamento che nella liturgia, non più “fatto di fuoco”, secondo una felice espressione dell’Autore.

venerdì 17 aprile 2015

«Gettati in mare perché cristiani»

Radio Vaticana di oggi, 16 aprile 2015 : "Proseguono in Italia gli sbarchi di migranti provenienti dal Nord Africa. Due in particolare le notizie di cronaca di questa giornata: la denuncia della morte nel Canale di Sicilia, di altri 41 africani a bordo di un vecchio gommone: 4 i superstiti sbarcati nel porto di Trapani".
Questa la notizia principale. E dunque, in secondo piano, viene riferita la seguente: 
L’altra notizia dà conto di una lite scoppiata su un barcone tra migranti musulmani e cristiani, finita con dodici cristiani gettati in mare. In base alle testimonianze dei sopravvissuti la Procura di Palermo ha disposto il fermo per 15 presunti colpevoli di omicidio. “Un episodio triste, ma umano in cui non va esasperato l’odio religioso”, la riflessione di mons. Giancarlo Perego, direttore di Migrantes della CEI, un fatto che, continua, “sottolinea tutta la disperazione dei migranti per cui in uno spazio piccolo ognuno cerca di salvare la propria pelle".
Qualche domanda non possiamo fare a meno di porcela:
  • come mai neppure una semplice umana pietas per i giovani uccisi in odio alla loro fede, che è la nostra?
  • come mai nessun invito alla preghiera per le vittime e le loro famiglie e la situazione allucinante che ci travolge. Confondendo le vittime con i carnefici? 
  • come mai un pastore, un sacerdote, pronuncia parole attribuibili ad un qualunque politicante, in nome di un dialogo inter-religioso ad oltranza ed unidirezionale, che ogni giorno rinnega il Nome di Cristo?
  • In effetti il monsignore mette in risalto le difficoltà dei migranti, la difficile sorte comune; ma ignora o finge di ignorare che l'odio religioso musulmano non si ferma davanti a nulla, e anche con un piede nella fossa continueranno ad ammazzare i cristiani. È il loro credo, il loro dio che glielo indica.

Sarà mica un Anno dell’amnistia?

S’intravvedono parecchie possibilità che il prossimo Anno della misericordia, indetto da Papa Francesco, possa mutarsi in uno sterile Anno dell’amnistia. I problemi cominciano dalla “Misericordiae Vultus” - la Bolla d’indizione del Giubileo 2015/2016 - dove il nome di santa Faustina Kowalska («grande apostola della misericordia») appare una sola volta, per una fugace preghiera d’intercessione.

È invece del tutto assente lo stile della Kowalska che, trattando della misericordia e dando voce al Cristo, aveva assunto toni infuocati e drammatici: «Dì ai peccatori che nessuno sfuggirà alle Mie mani. Se fuggono davanti al Mio Cuore misericordioso, cadranno nelle mani della Mia giustizia. […] e, se rendono vane tutte le Mie grazie, comincio ad adirarMi contro di essi, abbandonandoli a se stessi e do loro quello che desiderano» (Diario, n. 1728). Suor Faustina testimoniò, com’è noto, l’oceano di misericordia scaturito dal Cuore di Gesù, ma non tacque sulla sorte orribile di chi, per libero arbitrio personale, avesse rifiutato cotanta grazia. Parlò d’inferno. E lo vide pure.

18 aprile Santa Messa Tradizionale a Lugano

Prossima S.Messa letta nella forma extraordinaria 
secondo il Messale di S.Giovanni XXIII del 1962 
sabato 18 aprile 2015 - ore 8:00
Cappella della Clinica Luganese Moncucco

Questo mai lo si sente dire, eppure un noto personaggio che nel 2017 verrà magnificato per un importante anniversario di 500 anni, riferendosi alla S.Messa cattolica tradizionale, pronunciò questa celebre frase:
«Io sostengo che tutti i lupanari, gli omicidi, gli stupri, gli assassinii e gli adultéri messi insieme, sono meno cattivi di quell'abominio che è la Messa papista». Tratto dall'omelia della prima Domenica d'Avvento (Werke, t. XV, p. 774):
Chi ne è dunque l'autore?
Attendo volentieri risposte da voi, cortesi lettori di questa newsletter.
Dopodiché cercheremo di scoprire il motivo di tanta acredine,
cosa che ci aiuterà a ben comprendere il profondo significato originale della S.Messa.
______________________
N.B. Sottolineo ancora una volta l'esemplarità di queste comunicazioni che interpellano i destinatari, che diventano validi interlocutori e partecipi del cammino comune, nel concreto di una comunità "viva" nella realtà ecclesiale, pur nella temperie odierna

Lega cattolica per la preghiera di riparazione. Incontro del 1° maggio 2015. Proposta di lettura della settimana

Abbiamo pubblicato qui l'AVVISO e il PROGRAMMA del prossimo incontro del 1° maggio a Linarolo, che rammento.
Colgo l'occasione per ricordarvi, anche per oggi, la Preghiera di Riparazione di ogni venerdì [vedi], mentre inserisco di seguito la lettura di Formazione proposta per questa settimana.


LETTURA DI FORMAZIONE

Proponiamo la lettura di un estratto di “Filotea – introduzione alla vita devota” di San Francesco di Sales

SECONDA PARTE – Contiene diversi consigli per l’elevazione dell’anima a Dio per mezzo dell’Orazione e dei Sacramenti.

Capitolo XIV – COME ASCOLTARE LA SANTA MESSA

Non ti ho ancora parlato del sole degli esercizi spirituali: il santissimo e sommo Sacrificio e Sacramento della Messa, centro della religione cristiana, cuore della devozione, anima della pietà, mistero ineffabile che manifesta l’abisso della carità divina; per suo mezzo Dio si unisce realmente a noi e ci comunica, in modo meraviglioso, le sue grazie e i suoi doni.

L’orazione innalzata in unione a questo Sacrificio divino possiede una forza da non potersi esprimere a parole, o Filotea. Per mezzo suo l’anima abbonda di doni celesti, perché abbraccia l’Amato, che la ricolma talmente di profumi e di soavità spirituali, che essa assomiglia a una colonna di fumo di legni aromatici, di mirra, di incenso e di tutte le essenze che usa il profumiere, secondo quanto dice il Cantico.

18-19 aprile. Sante Messe Tradizionali a Torino

Associazione Cardinal G. Saldarini
per la liturgia latino-gregoriana “Summorum Pontificum”

(Coetus fidelium stabiliter existens ex art. 5 M.P. Summorum Pontificum
et art. 15 Instr. Universae Ecclesiae
)
Sabato 18 aprile 2015 - ore 16:30
Parrocchia Beato Pier Giorgio Frassati
V. Pietro Cossa 280/2, Torino

S. Messa  in forma straordinaria (messale latino-gregoriano di S. Giovanni XXIII del 1962)

Forma della celebrazione: S. Messa letta
Nel memento: ricordo del card. Giovanni Saldarini nel quarto anniversario della morte
Celebrante rev. prof. don Francesco Saverio Venuto

* * * * *

Domenica 19 aprile 2015 ore 21,00
seconda Domenica dopo Pasqua
S. Messa cantata in forma straordinaria (messale latino/gregoriano del 1962)
Chiesa della Arciconfraternita della Misericordia
Torino, V. Barbaroux 41

Celebrante: rev. don Giovanni Falchero, Parroco, Clero diocesano di Acqui
Programma musicale della celebrazione: Proprio gregoriano del giorno - kyriale I (Lux et Origo) - Credo III - Ad regias Agni dapes (inno) - Regina coeli (tonus simplex). Al termine della S. Messa canto dell'inno Gloriam sacram con versetti e oremus in onore della S. Sindone nella vigilia dell'inizio della ostensione

giovedì 16 aprile 2015

Un capitolo italiano al Pellegrinaggio Parigi-Chartres 2015

Il 2015 è l’anno del ritorno dell’Italia al Pellegrinaggio internazionale di Pentecoste Notre-Dame de Chrétienté, da Parigi a Chartres.
Questo emozionante cammino consente di riscoprire il valore universale della tradizione cattolica condividendolo con i fedeli di molte altre nazioni. Le date del pellegrinaggio sono dal 23 al 25 Maggio. Oltre 10 mila persone sono attese per innalzare il vessillo della Croce in un’esperienza di fede indimenticabile.
Il CNSP è lieto di sostenere ed incoraggiare la presenza italiana al pellegrinaggio, e condivide con gli organizzatori il sogno di un Capitolo Italiano numeroso. Chi è interessato ad unirsi al gruppo, può contattarne i promotori :
e-mail ndc@sanremigioverona.org o visitare il sito http://www.sanremigioverona.org/ndc

Ad multos annos Benedetto XVI!

Amici miei, molti di voi lo hanno ricordato e io stessa non dimentico che oggi è il compleanno di Joseph Ratzinger/Benedetto XVI. Non posso non esprimere gli auguri per i suoi 88 anni e nello stesso tempo tutto il rammarico e la perplessità per la situazione in cui ci ha cacciati, fatemelo dire senza mezzi termini! Aggiungo, volente o nolente, perché permane l'enigma e la più volte sottolineata ambiguità non solo e non tanto sulle sue dimissioni ma sulle modalità scelte e praticate anche nel periodo che le ha seguite.
Riprendo di seguito la menzione di Avvenire che, secondo la vulgata corrente, si limita a registrare la realtà delle cose come se non fosse una situazione tanto inedita quanto anomala (termini ormai abusati ma non ne trovo altri più calzanti), della quale non spetta a noi trarre conclusioni, ma sulla quale non abbiamo potuto e non possiamo fare a meno di porci molti interrogativi. Vi rinvio ad uno degli scritti più recenti al riguardo. Chi vuole non ha che da usare il motore di ricerca interno per percorrere il diario in diretta di molte e sentite riflessioni da noi espresse e condivise sugli eventi degli ultimi due anni che hanno segnato un passaggio epocale e sembrano catapultarci in un'altra era. 
Pochi giorni fa il segretario particolare di Benedetto XVI, monsignor George Gaenswein, in un'intervista a Retequattro, aveva detto che Ratzinger è molto lucido, conta su una forte memoria ed è ancora dedito ai suoi amati studi. Secondo Gaenswein, Joseph Ratzinger "pensa alla morte e si prepara alla morte". "È chiaro che un uomo che tra poco compirà 88 anni pensi a questo", aveva aggiunto il Prefetto della Casa Pontificia. Ed è anche evidente - sottolinea sempre l'arcivescovo tedesco - che prepararsi alla morte "è un'arte cristiana perché vuol dire prepararsi all'incontro con Dio". Il Papa emerito, ha continuato, prega molto anche per il pontificato di Francesco, con il quale è in affettuoso contatto. La preghiera, la musica, alcune visite: questa la vita del Papa emerito, dal momento della rinuncia al soglio pontificio, l'11 febbraio di due anni fa.

Vittorio Messori. L'iconografia dell'Immacolata Concezione, con molte sorprese

Oggi ricorre il dies natalis di Santa Bernadette Soubirous. Combinazione, proprio oggi ho scoperto alcune 'perle', che condivido subito con voi, che ci aiutano a ricordarla, a rivivere il senso dei messaggi che le sono stati affidati e a chiedere la sua intercessione.

Sul suo blog [qui] Vittorio Messori suddivide in due parti - che ho qui riunificato nonostante la lunghezza perché non mi piacciono i testi monchi - la sua scoperta di una splendida Iconografia della Immacolata Concezione alla luce del dogma antecedente alle apparizioni ma sorprendentemente fedele alle stesse, importante nella misura in cui ci aiuta a entrare nel mistero. È Messori stesso a darne spiegazione nella premessa, per cui non mi dilungo.


Vorrei fare, stavolta, un piccolo – ma forse non tanto…. – regalo ai lettori. Lettori che, tra l’altro, sanno come sia molto in ritardo – a causa di impegni imprevisti e di qualche guaio di salute – nel pubblicare il libro che completerà Bernadette non ci ha ingannati. Dopo l’inchiesta storica sulla piccola, unica testimone, vorrei presentare quanto ho scoperto in tanti anni di ricerca “attorno a quella grotta” (come suonerà, credo, il titolo stesso). Inutile che stia a ripetere perché proprio Lourdes. Ho ripetuto più volte che quanto offertoci lì non è solo qualche guarigione corporale – semplici segni della verità dell’evento – bensì una “maniglia”, come l’ho chiamata, alla quale aggrapparci per confermarci nella fede quand’essa vacilla: in effetti, se Lourdes è vera, tutto nel Credo è vero.

Ora, vorrei anticipare una sorpresa imprevista, un “dono” come dicevo e che non mi attendevo, dopo tanti anni di investigazione, a conferma di quanto sia denso il mistero attorno a quell’evento del 1858. Vorrei anticiparlo, dico, perché non so se e quando mi sarà dato di pubblicare il nuovo libro, ma anche perché è istintivo il desiderio di comunicare subito una bella scoperta ai fratelli nella fede.

mercoledì 15 aprile 2015

Dio o nulla! Grande intervista al card. Robert Sarah

Da una recente sintesi di Marco Tosatti [qui] apprendiamo più ampi stralci dell'intervista al Cardinale Robert Sarah pubblicata su L'Homme Nouveau/n.1588, che di seguito riportiamo per intero, traducendoli dall'originale [qui].
Ne avevamo dato un consuntivo più ridotto qui, dopo aver raccolto le prime notizie sul libro.

Giornalista e scrittore Nicolas Diat ha condotto interviste con il cardinale Robert Sarah, pubblicate sotto il titolo Dio o niente, intervista sulla fede. Per L'Homme Nouveau, Padre Claude Barthe e Philippe Maxence si sono intrattenuti informalmente col cardinale guineano dalla parola scintillante come la mattina della risurrezione.
Philippe Maxence, "Dio o niente", Eminenza, è il programma della santità.Vuole essere un santo?

Cardinale Robert Sarah: Sì, perché questa è la nostra prima vocazione: essere santi, perché il Signore nostro Dio è santo. Con Dio o nulla, vorrei giungere a mettere Dio al centro dei nostri pensieri, al centro del nostro agire, al centro della nostra vita, l'unico posto che Egli dovrebbe occupare. In modo che il nostro cammino di cristiani possa gravitare intorno a questa roccia e a questa ferma certezza della nostra fede. Con questo libro, voglio testimoniare la bontà di Dio, attraverso il racconto della mia esperienza. Dio è al primo posto nella nostra vita, perché Egli ci ama e che il modo migliore per farlo è amarLo il centuplo. Il mondo occidentale ha purtroppo dimenticato la centralità dell'amore divino. E necessario recuperare questa relazione con Dio. Per questo, la mia testimonianza è lì per invitare il mondo a non rifiutare Dio. Quando guardo la mia vita, vi vedo, infatti, il segno reale della predilezione divina. Vengo da una semplice famiglia africana e da un villaggio molto remoto dal centro della città. Chi avrebbe potuto dire quando sono nato tutto ciò che Dio avrebbe compiuto? Per diventare seminarista e sacerdote, sono andato dalla Guinea al Senegal passando per la Costa d'Avorio e la Francia. Successivamente, sono diventato vescovo di Conakry in condizioni difficili. Poi sono stato chiamato a Roma, nel cuore della Chiesa. Come tacere, dal momento che ogni fase della mia vita forma un chiarissimo segno dell'azione di Dio su di me?